Il tranviere Antonio Fusco, 32 annni di Atm alle spalle e la tessera del sindacato autonomo in tasca, avverte i milanesi: «Preparatevi a una lotta dura. Sarà uno sciopero selvaggio. Non ci fanno paura le precettazioni prefettizie, quando le scavalcammo tre anni fa ottenemmo quello che comunque ci spettava».
Messaggio chiaro: volete appiedare Milano, magari con più fermate «selvagge».
«È lunico strumento che ci resta per difendere i nostri diritti, per far sentire le nostre ragioni. Di scioperi con tanto di regole ne abbiamo fatti parecchi, ma tutto è rimasto come prima».
Vuol dire che paga solo la protesta selvaggia...
«Sì, inasprendo la protesta si portano a casa più soldi. Labbiamo già visto tre anni fa e siamo pronti a rifarlo».
Ma tre anni fa ci furono le precettazioni e le sanzioni disciplinari. Non avete paura?
«Tre anni fa il sindaco era Gabriele Albertini e il prefetto era Bruno Ferrante. Oggi il sindaco è Letizia Moratti e il prefetto è Gian Valerio Lombardi. Cè qualche differenza? Sia ieri che oggi a Palazzo Marino poco interessa del nostro contratto, delle condizioni di lavoro».
Dunque, non si ferma la protesta?
«Si va avanti sino alla fine. Non temiamo la precettazione né le altre sanzioni».
Ma ai cittadini, ai pendolari non ci pensate?
«Loro pagano e Atm guadagna.
«Blocchi selvaggi: gli unici efficaci»
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