Piero Evangelisti
da Marbella
Dopo la Serie 1 e la nuova generazione della Serie 3, Bmw ha messo in strada la rinnovata Serie 7, intelligentemente rivista da Chris Bangle, responsabile del design, per smussare qualche spigolosità eccessiva del modello precedente. Pochi tocchi, nei punti giusti, la coda prima di tutto, hanno reso lammiraglia più gentile e più adatta allautomobilista latino.
Evoluzione della quarta generazione, quella più prodotta nella storia della «7» (circa un milione dalla prima serie proposta nel 77), con 160mila unità in 38 mesi, la grande tedesca non rinuncia allindole di ammiraglia estrema, di auto su cui il concetto «Premium by Bmw» raggiunge lapice. Lo confermano le motorizzazioni, nuove nella quasi totalità, tra le quali viene conservato soltanto il V12 montato sulle versioni 760 i e Li (sigla, questa, che indica le versioni a passo lungo: 3,12 metri, 12 centimetri in più rispetto a quello delle «i»). Centrali nellofferta a benzina sono gli 8 cilindri, di 4.0 e 4.8 litri, montati sulle 740 e 750, ora più potenti, con 306 e 367 cv, e ottimi valori di coppia di 390 e 490 Nm rispettivamente. Nuovo è anche il 6 cilindri in linea della 730 i, con basamento in leghe di magnesio e alluminio, lanciato in anteprima sulla 630, capace di una potenza di 258 cv, con un incremento del 12% rispetto al propulsore precedente a fronte di una diminuzione dei consumi che sfiora il 5 per cento.
Combinano la tecnologia Common-rail a iniezione piezoelettrica e il filtro antiparticolato, i due turbodiesel destinati alle 730d e 745d. Sulla prima troviamo un 6 cilindri, 3.0, portato a una potenza di 231 cv; sulla seconda il più generoso V8, con i suoi 300 cv e una coppia di 700 Nm disponibili tra 1.750 e 2.500 giri/minuto. Tutte le motorizzazioni sono accoppiate a una trasmissione automatica a 6 rapporti. Per le prime impressioni su strada Bmw ha scelto la 750i.
Entusiasmante lesperienza del conducente (il comando iDrive è ora molto più ergonomico), di straordinario comfort quella dei ricchi passeggeri sul divano posteriore, grazie alla possibilità di scegliere fra tre diversi pacchetti per l'assetto; da tenere sotto controllo il tachimetro, perché è fin troppo facile raggiungere in un baleno velocità da ritiro della patente.
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