Economia

Bnl nel mirino della Procura La Gdf indaga sull’aggiotaggio

Battaglia di nervi in Cda: gli immobiliaristi spingono Generali e Fabrizi rifiuta un posto nell’esecutivo

Bnl nel mirino della Procura La Gdf indaga sull’aggiotaggio

da Milano

La Guardia di finanza chiede a Bankitalia e alla Consob di fare chiarezza sulla battaglia azionaria per il controllo di Bnl. La mossa della Procura, che ha aperto un fascicolo per aggiotaggio e ostacolo alle funzioni di vigilanza, è emersa ieri sera dopo che il patto aveva votato compatto la conferma di Luigi Abete alla presidenza lasciando gli immobiliaristi fuori dalla stanza dei bottoni di Via Veneto.
Il rispetto dello status quo ha preso corpo al termine di un Cda simile a un partita a poker. Al proprio esordio alla riunione di vertice Caltagirone ha giocato la carta della sorpresa: dopo essersi mostrato indisponibile a sostenere Abete per gli attacchi subiti, l’imprenditore ha riconosciuto il diritto della maggioranza alla presidenza facendo così convergere il proprio peso sul rappresentante delle Generali, Aldo Minucci.
Messo alle strette da Unipol, che ha ufficializzato di controllare il 5% di Via Veneto, il Leone ha tuttavia confermato la “Triplice Intesa“ con Bilbao e della Valle reincoronando con 8 voti Abete. Contrario il contropatto mentre si è astenuto il presidente di Mps, Pierluigi Fabrizi, che è stato rieletto alla vicepresidenza (con il voto di Abete) insieme allo spagnolo Antonio Ortega Parra. Lo scontro è proseguito per il comitato esecutivo: respinta la strada di aprire la stanza dei bottoni alle minoranze, Abete avrebbe offerto un posto a Fabrizi che l’ha però rifiutato con atteggiamento critico.
A conti fatti il contropatto non conquista alcuna leva di comando in Bnl ma i segnali che la battaglia sarà ancora lunga non mancano (il prossimo Cda è il 14 giugno). Il primo, politico, è il fatto che Caltagirone avrebbe rifiutato la vicepresidenza promessa da Abete come mediazione. Il secondo è la situazione al mercato blocchi dove ieri è stato fotografato un ulteriore 1,88% di Bnl passato di mano a prezzi superiori rispetto all’Ops del Bilbao (in tutto 57 milioni di titoli suddivisi in più pacchetti, per un prezzo di 2,73 e 2,745 euro). Se Hopa si è chiamata fuori dal capitale di Via Veneto, Unipol è infatti in attesa di Bankitalia per centrare l’obiettivo del 10% di Bnl.

Ed entro il fine settimana ci sarà un’altra lettera dell’Ue sulla decisione della Vigilanza di vincolare l’Ops spagnola al raggiungimento della maggioranza del capitale.

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