In via Bobbio il quartier generale dei topi

Via Bobbio invasa dai topi. Nessuna derattizzazione, troppa spazzatura. Nel Bisagno proliferano le colonie di topi, che però non rimangono all'interno del greto ma girano per tutto il circondario. L'sos arriva dagli abitanti della via, ma anche dai negozianti, da chi possiede fondi e magazzini, dai genitori dei bambini che frequentano le scuole che si affacciano sul torrente. È proprio vero il proverbio che «quando il gatto non c'è i topi ballano». E, in questo caso, è l'Igiene a fare la parte del felino. Mentre i topi... sono proprio veri! La colonia di ratti vive indisturbata sulle rive del corso d'acqua in qualsiasi stagione dell'anno. La derattizzazione sembra non si possa più fare. Le esche possono uccidere altri animali che vivono nel greto del torrente. I germani reali e le paperelle che risalgono dal torrente Bisagno, i gattini che ogni tanto scendono a sgranchirsi le zampette tra i sassi e l'erbetta delle rive, saltellando in mezzo ai rifiuti che le persone lasciano abbandonati nell'alveo. Ed è proprio in questa succursale a cielo aperto di Scarpino che le pantegane raggiungono anche notevoli dimensioni e hanno prolificato fino a diventare una vera e propria, nonché numerosissima, tribù. Piano piano, però, hanno risalito l'argine e hanno invaso le strade asfaltate. Sono stati visti aggirarsi nei pressi del centro di cottura sito proprio sotto la scuola primaria Da Passano, vicino ai cassonetti della immondizia, sulla piastra dove si parcheggiano le auto. La piastra, i giardini «Cavagnaro» ne sono completamente invasi. Le signore anziane che accompagnano i nipotini o stanno solo lì a chiacchierare con le amiche dicono che spesso li vedono correre sui muretti delle aiuole. «Abbiamo paura che non ci salgano su dalle gambe.

Qui poi - aggiungono - buttano vi tante cose da mangiare così loro arrivano a sgranocchiare il cibo». Ma con il calare delle tenebre anche sotto ai portici della scuola superiore «Firpo-Buonarroti» è tutto uno «squit squit» che porta le persone a fare il giro largo.

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