La prima bocciatura di Tps è scritta nel suo curriculum

Franco Battaglia

Leggo che il ministro all’Economia di questo governo è stato bocciato dall’autorevole Financial Times. Mi chiedo se per caso possa non essere la prima volta che Tommaso Padoa-Schioppa venga bocciato. Uno competente, vuole la vulgata. Lo garantirebbe il suo curriculum, che brillerebbe soprattutto perché «ha ottenuto il Master of Science (M.Sc.) al Mit», circostanza che, con non poca complessata esterofilia, viene citata ogni volta che si può. Per capire cosa sia un M.Sc. di un’università americana bisogna essere informati sul sistema di studi americano (o anglosassone, in generale) che è, alla prova dei fatti, il migliore al mondo.
Ebbene, dopo aver completato la High school, il giovane diciottenne americano che continua gli studi si iscrive all’università, al College dicono da quelle parti. E vi sta 4 anni, alla fine dei quali consegue il Bachelor degree: tanto per intenderci, è ciò che conseguì Dustin Hoffman nel noto film Il Laureato. Chi aspira al titolo di «dottore», dopo il College deve fare il proprio ingresso alla Graduate school: si diventa graduate student, e vi si rimane per un tempo medio di circa 5 anni, che possono essere 4 (tanti ce ne vollero a me), o anche 3 in casi eccezionali, ma che possono anche essere 10. Come mai? Perché in quel periodo è necessario ideare, sviluppare, e portare a termine un proprio progetto di ricerca assolutamente originale: e con la ricerca - se vera ricerca è - si sa quando e come si comincia ma non si sa quando e come si finisce. È un periodo importantissimo: nelle università americane sono i graduate students i primi attori della ricerca scientifica e, non a caso, molti premi Nobel sono stati assegnati per risultati di ricerca conseguiti proprio durante questo periodo. Alla fine della Graduate School, e dopo che si è scritta e difesa la propria tesi di dottorato, si riceve quel che si chiama Ph.D. (Philosophiae Doctor) e, solo allora, in Usa, ci si può fregiare del titolo di «dottore». E il Master? Continuate a leggere e lo saprete.
Nei primi due anni di Graduate school, allo scopo di farsi un’idea sul progetto di ricerca che intende affrontare e acquisire le competenze per svilupparlo, il giovane deve anche seguire dei corsi avanzati e superare esami, alla fine dei quali gli si dà la patacca di Master. Che è una patacca per la seguente ragione. Il graduate student - soprattutto se affiliato a dipartimenti di matematica, scienze esatte, o economia (diversi cioè da letteratura o filosofia) - viene pagato, e per l’università è un investimento in quanto i risultati della sua ricerca saranno poi di proprietà dell’università. Allora, un giovane che dichiarasse di aspirare a conseguire il solo Master, vedrebbe automaticamente respinta la propria iscrizione alla Graduate school. Naturalmente, può accadere - e accade - che qualcuno, conseguito il Master, interrompa la ricerca, o perché così aveva deciso sin dall’inizio (nascondendo però le proprie intenzioni), o perché, più tipicamente, incapace di continuare. In definitiva, cos’è un Master of Science di un’università anglosassone? È un titolo che corrisponde a poco meno della laurea italiana del vecchio ordinamento (cioè prima che il ministro Berlinguer non la rovinasse). La risposta a quella domanda, allora, è, ahimè, una sola: un M.Sc. è un Ph.D.

fallito.

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