Intervenire con ingerenze nelle nomine nelle Fondazioni «lo faceva la vecchia politica, noi no». Parola del sindaco che con questa lapidaria frase chiude la polemica sulla nomina di Claudio de Albertis alla presidenza della Triennale. «Le parole del sindaco sulla Triennale sono grottesche - attacca il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli -. Arriva perfino a dire che non ha voluto intervenire sulla scelta. Peccato che è lo Statuto a dare questa facoltà al sindaco».
La nomina è stata contestata apertamente dall’assessore alla Cultura Stefano Boeri, sponsor di Carlotta de Bevilacqua, definendola «indigeribile per Milano e per tutti noi». «Ogni nome - ha replicato ieri Pisapia - crea polemiche. Da parte nostra non abbiamo dato nessuna indicazione perché questa amministrazione intende lasciare la massima libertà alle fondazioni senza nessuna ingerenza. Lo faceva la vecchia politica, noi no. Sbaglia e non conosce neppure le norme chi dice che il Comune avrebbe dovuto dare una indicazione». Qualsiasi riferimento alle parole dell’assessore è puramente voluto. Sulla sua pagina facebook Boeri scriveva: «Non credo sia quella la strada, ma non sta a me decidere. Nel nuovo modo di fare politica è compreso anche il fatto che l’amministrazione non interferisce sulle attività dei cda».
Tutto chiaro dunque, almeno per Pisapia che prende ancora una volta le distanze dall assessore sfiduciato e riconfermato poco più di due mesi fa. Più che altro Boeri ha giocato male le sue carte: «Con Boeri non c’è bisogno di nessun chiarimento - spiega -. Le regole sono le regole, lo Statuto dice determinate cose e credo che di fronte a un unico candidato non ci siano state alternative. Il problema è che doveva candidarsi qualcun altro che non lo ha fatto. Da parte mia non c’è nessuna polemica. C’è il rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza di una Fondazione».
Ma se per il primo cittadino non esiste problema, Boeri qualche problema ce l’ha con il suo partito, che ha fatto quadrato intorno al sindaco isolandolo completamente. «Noi condividiamo le parole del sindaco» il laconico commento di Carmela Rozza, capogruppo del Pd. La misura è colma e il partito non intende salvare il suo candidato di punta alle primarie, record man di preferenze alle comunali, ancora. Se infatti a fine novembre erano stati i vertici del Pd, nonostante l’irritazione per alcune uscite sulla dirigenza, a cercare di ricucire il rapporto, dopo l’uscita (quasi) definitiva del sindaco - «il rapporto di fiducia si è rotto» - ora lo strappo è diventato insanabile.
Sembra, infatti, che il segretario metropolitano Roberto Cornelli sia molto irritato per le uscite, ancora una volta, in solitaria del libero battitore. «Scusa, ma con chi ne hai parlato?» avrebbe chiesto via mail Cornelli. Una domanda retorica che la dice lunghissima sul clima che ieri si respirava nel partito, che appunto, sulla vicenda ha tutt’altra posizione.
Piuttosto nervoso Boeri ieri mattina sembrava intenzionato a rimanere fermo sui suoi passi: «Sulla Triennale ho detto tutto quello che avevo da dire. Mi sembra di essere stato molto chiaro. Il giudizio che ho dato può essere condiviso o meno, ma è un giudizio serio e approfondito».
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