Bogliasco in guerra per una lapide sulla Liberazione

Bogliasco in guerra per una lapide sulla Liberazione

«Quando ho letto l'articolo sul giornale, non credevo a quello che leggevo. Mi sono vestita e sono andata in piazza giusto in tempo per vedere gli operai che toglievano la targa e davano una mano di pittura sul muro. Sono rimasta impietrita».
Non ci sta proprio Anna Maria Vaccaro, 82 anni compiuti, ad accettare la decisione del comune di Bogliasco di sostituire la targa commemorativa della liberazione in piazza 26 aprile. Lei che da Pontetto ogni mattina attraversa tutto il paese, va a messa, e all'uscita si siede proprio sotto quell'incisione posta a ricordo del giorno della liberazione avvenuto a Bogliasco il 26 aprile (e non il 25, festa nazionale). Un giorno che per oltre 60 anni è stato ricordato con quella targa, logorata dal tempo, posta, proprio di fronte alla chiesa, per celebrare a futura memoria la fine «dell'occupazione dai tedeschi».
Una dicitura che l'amministrazione di centro sinistra guidata dal sindaco Luca Pastorino ha deciso di sostituire. Una scritta superata, obsoleta, e offensiva per la Germania di oggi, dicono gli amministratori.
Da qui la decisione presa direttamente dalla giunta comunale di sostituire la targa con una nuova che non fa più riferimento ai tedeschi ma alla generica «oppressione nazifascista».
«Va bene che la Germania di oggi non è la stessa di 50 anni fa, lo sappiamo tutti. Ma quella era una targa storica. L'attualità è una cosa, la storia è un'altra e non si cambia», insiste la signora Vaccaro, che della questione ne ha parlato direttamente col sindaco: «Mi ha risposto che non capiva perché non togliere la parola tedesco dalla targa e che per lui si trattava in fondo di un atto di rispetto per quel popolo». Ma se é così, insiste Anna Maria, «allora perché non togliere anche il riferimento ai fascisti?». Una posizione condivisa da molti in paese. Soprattutto da chi quegli anni li ha vissuti in prima persona. E non manca chi arriva a paragonare la decisione di modificare la targa con quella di «togliere il crocefisso dalle scuole per non offendere i musulmani».
«Non si tratta di una specie di revisionismo storico. L'obiettivo è quello di eliminare il riferimento a un popolo e sostituirlo con quello di un regime», assicura da parte sua il sindaco Pastorino, che per domenica ha organizzato una vera e propria festa cittadina per celebrare la nuova targa.
Presente quasi tutto lo stato maggiore del centrosinistra: Alessandro Repetto (presidente uscente della Provincia e ricandidato alla carica per un secondo mandato) che per l'occasione svolgerà il ruolo di oratore ufficiale della manifestazione; presenti anche gli assessori provinciali Piero Fossati e Cristina Castellani e l'assessore regionale alle Finanze, Gian Battista Pittaluga. Mentre ospite d'onore sarà il console onorario di Germania, Andrea Cosulich.


Per quanto riguarda l'intrattenimento, la tradizionale orchestra «Amixi de Boggiasco» si alternerà con un gruppo musicale tedesco che proporrà brani della tradizione germanica. Mentre oltre alle tradizionali fave e salame, stand gastronomici serviranno salsicce, wurstel e birra del Hofbraüs House, in perfetto stile Oktober Fest.

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