Bollette consegnate in ritardo e richiesta di conguagli senza le dovute spiegazioni, principalmente per il gas ma in qualche caso anche per lelettricità: le proteste dei consumatori hanno convinto lAuthority per lenergia ad aprire unindagine sullEni, mentre tra petrolieri e consumatori si riaccende la polemica, alimentata dallultima raffica di rincari dei carburanti che ha portato i listini medi della verde a quota 1,408 euro il litro.
I rilievi mossi alla divisione Power & Gas del gruppo del cane a sei zampe dallorganismo guidato da Alessandro Ortis riguardano in particolare il rispetto della periodicità di fatturazione prevista dai contratti di fornitura, a fronte di forti ritardi nellinvio delle bollette, le richieste di conguagli per gli anni fra il 2005 e il 2008 e la carenza di informazioni di dettaglio sugli stessi conguagli. LAutorità ha ordinato allEni di intervenire sanando questi disservizi e di offrire la possibilità di rateizzare gli eventuali conguagli. Ai consumatori che non avessero ricevuto le bollette dovrà essere comunicata la data prevista per lemissione dei documenti di fatturazione arretrati. Entro il 31 luglio, lEni dovrà informare lAutorità sullattuazione degli interventi richiesti.
Intanto, le compagnie petrolifere respingono le accuse formulate dalle associazioni dei consumatori, secondo cui gli automobilisti devono sostenere un maggior esborso di 176 euro lanno per il pieno. Approfittando dellassemblea dellUnione petrolifera, il presidente Giuseppe De Vita, ha colto ieri loccasione per ricordare che «Eurostat ha certificato come in aprile, mese in cui non sono certo mancate le polemiche, i prezzi di carburanti e lubrificanti in Italia sono aumentati del 15% contro il 20% della media europea». De Vita ha poi aggiunto che se il valore delleuro fosse rimasto quello di inizio anno, avremmo oggi listini più bassi di 5-6 centesimi al litro.
I nodi di una rete distributiva da sempre ipertrofica restano da sciogliere. Oggi i distributori sono 25mila, come nel 1998. Troppi per un comparto che ha visto nel 2009 i consumi di carburante subire una contrazione del 3%, con la benzina che ha segnato il valore più basso degli ultimi 20 anni. Se davvero si vuole ridurre il differenziale con lEuropa, secondo lUp sono necessari «interventi strutturali» a partire dalla riduzione dei punti vendita. Con il calo dei consumi, conseguente è stato il risparmio lo scorso anno sia sulla bolletta petrolifera (20,4 miliardi, il 37% in meno del 2008) che su quella energetica (42 miliardi, -30%).
Infine, il prezzo medio di acquisto dellenergia elettrica in Borsa a maggio è aumentato di 0,85 euro/MWh rispetto allo stesso mese del 2009, portandosi a 59,36 e/MWh (+1,4%).
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