Bollette sbagliate, rimborso beffa

«Grazie alla nostra iniziativa, 4.628 famiglie spezzine saranno rimborsate dall’Acam» spiegano Giacomo Gatti, vice presidente del consiglio comunale di La Spezia, e Davide Parodi, capogruppo in Provincia, entrambi di An. La vicenda è quella delle bollette per il consumo di acqua. Il nuovo sistema tariffario (deciso nel 2005, ma fatto scattare retroattivamente dal 2004) prevede che la somma cambi in base al numero di componenti della famiglia. A casa dei consumatori è arrivato un modulo per dichiarare il dato (un’autocertificazione), ma non tutti lo hanno rispedito. L’azienda, a chi non ha risposto, ha applicato la tariffa più alta, quella per i single. Da mesi An conduce una battaglia perché siano risarciti gli utenti che hanno pagato più del dovuto. «Il sì a una nostra mozione ha dato il via al rimborso, purtroppo solo per l’anno 2006, mentre il sistema tariffario era in vigore dal 2004 - ricordano Gatti e Parodi - Contestiamo la decisione dei sindaci che compongono l’Ato idrico della Spezia di limitare la restituzione dei soldi».

È la prima volta però che, grazie all’iniziativa di alcuni politici, i cittadini si vedono restituire dei soldi. La nostra mozione ha portato allo scoperto una palese ingiustizia perpetuata a danno di migliaia di famiglie, le quali, con la prima fattura dell’acqua del 2008, si vedranno accreditare in media 85 euro a testa».

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