Due distinti signori in giacca e cravatta si assalgono a colpi di bottigliette dacqua brandite come manganelli; un impiegato, snervato dalla stampante rotta, cerca di ottenere una copia cartacea del documento che gli serve fotocopiando lo schermo del monitor. Due piccoli esempi degli effetti che può avere, se non controllata per tempo, la «rabbia da ufficio» (provate a digitare su Youtube.com la parola «ufficio», guardate e stupite).
Sembra che in Europa lo «stress da ufficio», vera e propria patologia che colpisce chi vive con disagio la permanenza per molte ore nellambiente di lavoro, stia diventando un fenomeno preoccupante: una recente ricerca dellistituto demoscopico «Icm Research» ha certificato che ben l83% degli europei ha assistito a liti sul posto di lavoro, e che il 94% ha visto almeno una volta i propri colleghi «molto arrabbiati». E sempre più spesso gli imprenditori europei, per evitare cali della produttività dei dipendenti, si rivolgono a esperti di «galateo aziendale».
E in Italia? I colleghi cafoni imperversano. Al punto che il Comune di Merano ha commissionato un sondaggio tra i suoi dipendenti, scoprendo percentuali allarmanti (per i livelli altoatesini) di tensioni tra le scrivanie. In particolare il 6% delle donne ha lamentato «atteggiamenti verbali, visivi o fisici a sfondo sessuale» da parte di un collega. E le autorità sono subito corse ai ripari: corsi di bon ton per tutti. E se addirittura nellAlto Adige, patria del politicamente corretto verso ogni minoranza, scatta lallarme, vuol dire che il problema maleducazione sul luogo di lavoro cè. E nel resto dello Stivale sicuramente non va meglio. Ne è la prova il fatto che la maleducazione ha dato il via a un nuovo business, un settore in costante crescita (più 40 per cento allanno negli ultimi quattro anni).
E così, dopo averli mandati a lezione dinglese, dopo averli spediti in gruppo nelle foreste alla ricerca di quello spirito di squadra che solo davanti alle avversità può venire fuori, ora gli imprenditori mandano i loro dipendenti a lezione di «educazione».
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