Roma - "Dopo il dibattito aperto dall’attacco di Fini, la nostra posizione è sempre la stessa ed è molto semplice. Agli amici di Alleanza Nazionale continuiamo a dire, con pacatezza e con serenità: se volete unirvi a noi siete i benvenuti, se non volete unirvi restate i nostri migliori alleati. Che senso ha continuare ad attaccare Berlusconi?". Lo afferma Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi.
Fini: "Pronto a vedere il Cavaliere, ma voglio rispetto" Il giorno dopo il duro scontro a distanza tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, i toni nel centrodestra non sembrano placarsi. Ieri il leader di An ha prima annunciato l’ostruzionismo del suo partito nei confronti della riforma elettorale Vassallo, poi ha attaccato Berlusconi definendo il suo atteggiamento da "comica finale". Oggi l’ex ministro degli esteri torna a considerare possibile un confronto con il leader azzurro, anche perché "gli elettori del centrodestra voglio unità, ma l’unità c’è soltanto quando ci si rispetta" tra alleati. Fini si dice "pronto ad incontrare Berlusconi" perché "bisogna parlare con tutti".
Intervenendo alla trasmissione 'Panorama del giorno', l’ex vicepremier non si sbilancia su una eventuale alleanza con un’area di centro che si potrebbe costituire grazie alla discesa in campo di personalità come Pezzotta e Montezemolo: "Le alleanze - nota - si fanno sul programma e quando si è decisi di avere le mani libere c’è un confronto con tutti e tutti vedono tutti". Tornando alla relazione all’Assemblea Nazionale, Fini precisa che "è impensabile" che "la risposta di Forza Italia sia stata lesa maestà. Io chiedo a Bonaiuti dove sono gli insulti? Ragionare, discutere, criticare, proporre è l’abc della politica".
Sandro Bondi risponde con una dura nota: "Fini insiste nella sua sterile polemica con Berlusconi e con Forza Italia, e mi chiedo quale bussola lo stia guidando. Non certo quella della responsabilità nei confronti di un elettorato che, come lui stesso riconosce, vuole fortemente l’unità del centrodestra". Secondo il coordinatore azzurro "forse Fini non si è reso conto della gravità delle parole pronunciate, perchè quando si afferma che un alleato storico come Berlusconi, al quale peraltro la destra italiana deve l’uscita dal ghetto politico, è arrivato alle comiche finali, si è evidentemente perso non solo il rispetto e il senso della misura, ma anche la percezione della realtà, visto che Berlusconi ha la fiducia di più di 2/3 degli elettori del centrodestra".
Fini, però, tende la mano a Berlusconi ma precisa: il problema sta tutto su cosa il cavaliere deciderà di fare sulla legge elettorale. "Se pensa di fare una legge elettorale in cui non ci sono più i partiti con le loro identità ma ce ne sono soltanto due la prima cosa che dovrebbe fare è spiegare valori, programmi, regole di quel partito. Sono in attesa di saperlo ma credo non lo sappia nessuno".
Mario Baccini, dell’Udc, ritiene "necessario superare la fase delle polemiche per dedicarsi a quella progettuale. Meno attacchi e più politica, meno personalismi e più proposte: solo se imboccheremo in fretta la strada delle riforme, sapremo dare risposte concrete ad un Paese lasciato senza rotta e con un timoniere dubbioso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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