Roma

Bonino: «Non alzerò bandiera bianca»

«Non alzo bandiera bianca, forse a qualcuno piacerebbe. Piuttosto vorrei che tutti insieme alzassimo la bandiera della democrazia, ogni giorno infangata e vilipesa». Così, a muso duro, la candidata presidente del centrosinistra alla Regione Lazio Emma Bonino è intervenuta all’apertura della campagna elettorale dell’Italia dei Valori presso l’Auditorium di Confindustria. Il riferimento è a proposito della minaccia da parte della stessa candidata e di Marco Pannella di ritirarsi dalla competizione elettorale in quanto sarebbero stati negati gli accessi alle trasmissioni televisive.
«Ho posto a tutti e alle istituzioni il problema della legalità e del processo democratico, a partire dalla Rai, fino ai comuni e ai trecentomila autenticatori - ha spiegato la Bonino -. Purtroppo nessuno pare ricordarsi di quali sono i propri obblighi di legge. Stiamo scoprendo tanti settori di illegalità e non possiamo far finta di non vederle nel punto più alto della democrazia, le elezioni. C’è una legge che dice che la Rai, un mese prima, deve informare i cittadini su come e dove sottoscrivere le liste. Non ho mai visto niente di tutto questo negli ultimi trenta giorni. Questo non è il modo di preparare delle elezioni repubblicane. La legalità venga rispettata, così che le elezioni non siano un rito ma un momento di partecipazione. Per me è un problema e spero che lo sia anche per altri».
«Sono abituata ad essere spesso derisa - ha proseguito la radicale - molto spesso dileggiata e me ne addoloro dal punto di vista umano forse, ma non mi fanno certamente paura perché certe derisioni sono il senso di una certa coda di paglia».
Ieri la candidatura Bonino è stata incensata dall’ex sindaco Walter Veltroni. «Ci siamo arrivati con un processo inusuale ma siamo giunti ad Emma Bonino che è la miglior candidata possibile - ha spiegato il deputato pidiessino nel corso del suo intervento al seminario promosso da Area Democratica -.

Le primarie - ha aggiunto Veltroni - non devono essere un modo solamente per sbrogliare il problemi ma un vero meccanismo di selezione della classe politica».

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