La crisi pesa anche sui bilanci Mediaset, che pur essendo loperatore televisivo generalista e in chiaro con i conti migliori nel nostro paese ed è anche lunico che produce utile (352 milioni nel 2010 contro le perdite di quasi 100 milioni per la Rai e circa 50 per La7), prevede un calo nelle entrate pubblicitarie. Secondo il direttore finanziario Marco Giordani la flessione potrebbe aggirarsi tra il 2 e il 2,5%, con un 3-3,5% di ribasso per i soli canali free. «Crescendo i costi del 3%, se la pubblicità va avanti così - ha spiegato Giordani - lutile netto a fine anno potrebbe scendere. Però può anche essere che la situazione migliori». Secondo Giordani oltretutto in Spagna, dove Mediaset è presente con lemittente Telecinco, la situazione del mercato pubblicitario è «molto peggiore» perché si raffronta con quella dellanno dei Mondiali di calcio, vinti per lappunto dalla compagine spagnola. Più ottimista il vice presidente Pier Silvio Berlusconi: «Prevediamo un utile vicino a quello dell'anno scorso. Dipende da come andrà il calo della pubblicità. Distinguiamo però lutile dal dividendo. Non credo infatti che la nostra politica debba cambiare».
Questanno Mediaset ha distribuito agli azionisti una cedola di 35 centesimi di euro ad azione che dovrebbe rimanere stabile anche grazie ai proventi dei canali pay. In questo ambito infatti il vice presidente prevede una crescita dei ricavi pari al 20%. «Gli abbonati - ha aggiunto Pier Silvio - sono aumentati di 300mila negli ultimi 6 mesi. Le tessere attive sono 4,4 milioni, di cui 2 milioni di abbonamenti. La pay tv rimane fondamentale, sia in termini difensivi nei confronti di un concorrente molto forte come Sky, sia in termini di business. Basta pensare che senza Mediaset i canali a pagamento di Sky sarebbero cresciuti a 9 milioni di abbonati».
Quanto a Endemol, la società che produce programmi di successo come il Grande Fratello ma che è gravata da un pesante debito di oltre 2 miliardi, Mediaset non esclude lipotesi di un aumento di capitale. «Endemol - ha spiegato Pier Silvio Berlusconi - è una società che va bene e ha fatto 150 milioni di euro di margine lordo. Abbiamo dato mandato ai nostri consulenti di provvedere alla ristrutturazione del debito.
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