Cronaca locale

A bordo della Trinidad, l'ammiraglia di Magellano

La fedele ricostruzione dell'antico vascello è al Museo della Scienza a partire dal prossimo fine settimana. Il pubblico diventa l'antico equipaggio

Trinidad, ovvero la nave ammiraglia usata da Ferdinando Magellano per il primo giro del mondo. Da questa settimana, grazie a una precisa ricostruzione, si potrà addirittura salire sull'antico vascello ed esplorarlo. Dal ponte di coperta alla cabina del capitano. È possibile al museo della scienza "Leonardo da Vinci" che riapre il laboratorio "Al di là degli Oceani", donato da De Agostini al museo nel 2003, in ricordo di Cristina Drago, scomparsa prematuramente, che per molti anni è stata responsabile editoriale dei libri per ragazzi dell'istituto De Agostini. La ricostruzione della Trinidad si trova all'interno di "Al di là degli Oceani", ideata da Paola Pacetti, esperta di progettazione museale e direttore dell'associazione museo dei Ragazzi di palazzo Vecchio a Firenze. Quel che appare al visitatore è una metafora della caracca del ‘500, dove elementi estremamente realistici – la forma, le dimensioni, l'albero, il timone – si inseriscono su uno scheletro di acciaio per rendere l'installazione sicura e vivibile. Sopra l'albero il cielo notturno con le costellazioni dell'emisfero australe, intorno e dentro alla nave i rumori del mare, del vento, degli uccelli e degli animali marini, i cigolii dello scafo e le canzoni dei marinai del ‘500 che accompagnavano passo passo la vita di bordo. Trinidad è anche una "macchina del tempo" pronta per trasportare bambini, ragazzi ma anche adulti, in un viaggio tra passato e presente. Guidato da attori-animatori, il pubblico ripercorre la lunga traversata, le avventure, le fatiche della vita dei navigatori del ‘500, rivivendo l'atmosfera, il fascino e le condizioni di navigazione dell'epoca.
L'installazione, progettata nel 2003, ha una struttura in acciaio e legno; le dimensioni sono quelle della Victoria, la sola delle navi di Magellano tornata in patria: 17 metri di lunghezza per 7 metri di larghezza massima. La riproposizione fedele delle dimensioni della caracca ci fa capire come fosse difficile navigare su simili gusci di noce. La nave ha due livelli: la coperta e il castello di poppa, dove è stata ricostruita la cabina del capitano e il tavolo del pilota, dove si svolgono alcune attività di laboratorio; dal cassero di poppa si affaccia il comandante Ferdinando Magellano per impartire gli ordini all'equipaggio.
Il pubblico diventa l'equipaggio della nave e sulla base di un copione, simile ai canovacci della commedia dell'arte, viene coinvolto nelle operazioni della vita di bordo, alla scoperta dei segreti del capitano, nel calcolo del punto nave con gli strumenti di navigazione, nella definizione della rotta in carte di luoghi misteriosi, percorrendo la via delle Spezie.
Per informazioni: www.museoscienza.org | www.

deagostini.it

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