da Roma
La «coppia» più pazza del mondo, come mettere insieme cane e gatto, un romanista e un laziale. Un imam e Mario Borghezio. Non è uno scherzo. A meno che uno o laltro rinunci. Ma al telefono, ieri, erano tutti contenti dincontrarsi alla conferenza più inaspettata della Fiera del Libro di Torino. Per ora è una sorpresa la sfida di entrambi, limam e leuroparlamentare leghista arrestato (e poi rilasciato) non più di sette mesi fa a Bruxelles per una manifestazione antimusulmana. Ecco quello che dice il programma: domenica 11 maggio, sala dei 500 del Lingotto, ore 12.30. Si parla dislam. Presentazione del libro dellimam Yahya Pallavicini, vicepresidente dellassociazione Coreis, dal titolo Dentro la moschea. Tra gli ospiti al dibattito figurano, oltre a Borghezio, Gianfranco Fini, il fondatore dellarsenale della Pace Ernesto Olivero, il direttore dell'American Jewish Committee David Harris. Coordinatore è un musulmano, Abd al-Haqq Guiderdoni.
Una tavola rotonda interreligiosa, multiculturale, con ebrei, cattolici, islamici italiani convertiti e il leghista Borghezio rappresentante politico proprio nella Fiera che ha fatto esplodere lira degli intellettuali capeggiati da Gianni Vattimo contrari alla scelta dIsraele come ospite donore.
Il giorno prima, sabato, per le strade di Torino sfilerà un corteo in difesa della Palestina organizzato dai centri sociali e si temono contestazioni come alla manifestazione del Primo maggio, bandiere bruciate, simboli giudaici o americani oltraggiati. Alla Fiera invece, succede linverosimile, in senso buono. Il dialogo tra opposti. Contro i pregiudizi.
«La strada giusta», la definisce Pallavicini. Anche limam ride delleccezionale ritrovo tra personalità così lontane, ma non cè problema con la Lega. Loda Maroni, «persona di grande equilibrio e competenza», «meno caratteristico di Borghezio», contro cui non ha comunque niente da dire. Anzi, il contatto con lui in realtà non è cosa nuova: nel 2004 avevano partecipato insieme ad un altro dibattito, sempre alla Fiera di Torino, su invito del Coreis, lassociazione di Pallavicini.
Borghezio conferma al Giornale la sua disponibilità: «Speriamo solo di riuscire ad entrare alla Fiera... È una battuta, ma confermo che a Torino si respira unaria un po pesante. Il giorno prima ci sarà un corteo. Sono sincero: a questo dibattito avrei partecipato anche se non fossi stato invitato tra i relatori. Lo trovo interessante, anche perché si tratta di una piccola casa editrice benemerita che sostiene il pluralismo culturale. Io credo nellunità trascendentale delle religioni. Lho sempre detto, anche se nessuno lha mai registrato».
È proprio lonorevole Borghezio che parla, e racconta che le sue posizioni non si sono «spostate di un millimetro», e sono anzi «radicate ancora di più «dopo la gravissima posizione libica», con il veto di Gheddafi junior a Calderoli ministro del governo Berlusconi. Ma nel dibattito di domenica «si discuterà su livelli alti di riflessione religiosa e culturale», il Coreis «ha sempre tenuto rapporti con me e rappresenta quellassociazionismo di italiani convertiti che porta avanti un islam che definirei spirituale e tradizionalista, che mi sembra diametralmente opposto alluso fondamentalista e politico della religione islamica contro cui mi sono sempre battuto».
È proprio su questa sfumatura che prende vita la sorpresa del dibattito di domenica a Torino, angolo dincontro tra le religioni. Senza intolleranze che, dice Borghezio, sono altrove: «Devo aspettare unassociazione islamica per essere invitato a un dibattito culturale nella mia città. Se aspettavo lintellighenzia di sinistra morivo prima». Quindi lo sfogo: «Sono sempre ostracizzato dalla mafia culturale che ridicolizza e mette nellangolo».
Dentro la moschea è una fotografia dellislam italiano scattata attraverso gli occhi di un imam. Racconta la vita dei fedeli e cerca di spiegare come islam non voglia dire terrorismo, con citazioni di versetti del Corano e un viaggio nei riti e nella tradizione della religione di Maometto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.