La Borsa abbatte Leonardo: ordini lumaca in Germania

Il titolo giù del 6%. Deludono i conti di Rheinmetall

La Borsa abbatte Leonardo: ordini lumaca in Germania
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Seduta da dimenticare per Leonardo affossata dai numeri trimestrali sotto le attese del colosso tedesco Rheinmetall (-6,7%). Il titolo del gruppo guidato da Roberto Cingolani, che con la società tedesca ha stretto una joint venture nel 2024, ha chiuso la seduta con un calo di oltre il 6,14% a 46,62 euro. Il mercato si è spaventato per alcuni segnali negativi che arrivano dal comparto Difesa e, in particolare, per i ritardi nell'assegnazione dei contratti in Germania.

Pur confermando le stime per fine anno, Rheinmetall ha riportato vendite e utili inferiori alle aspettative nel secondo trimestre, riferendo proprio di rallentamenti nell'assegnazione dei contratti di Difesa di Berlino. I ricavi hanno raggiunto 2,43 miliardi nei tre mesi fino a giugno, al di sotto delle previsioni di consenso di 2,53 miliardi, secondo un sondaggio fornito dalla società. Le difficoltà nelle attività civili di Rheinmetall e le spese per il suo nuovo sito a Weeze, in Germania - dove produrrà componenti per i caccia F-35 - hanno pesato sui margini, con un utile operativo di 276 milioni che non ha raggiunto le aspettative di 283 milioni.

A marzo la Germania ha approvato l'esenzione delle spese militari dalle norme sul debito, aprendo la strada alla possibilità per la più grande economia europea di contrarre prestiti per un totale di 380 miliardi tra il 2025 e il 2029 per la Difesa. Ma è anche vero che Donald Trump ha imposto l'acquisto di armi americane all'Europa e la strada per lo sviluppo di una Difesa Ue non è più cosi lineare.

«Alcuni Paesi membri della Nato stanno acquistando armi statunitensi per poi trasferirle rapidamente all'Ucraina, un meccanismo che risponde all'urgenza operativa di fornire supporto militare immediato sfruttando la capacità produttiva e le scorte esistenti degli Stati Uniti», spiega al Giornale Annacarla Dellepiane, Head of Southern Europe di HANetf. «Questa scelta riflette un approccio pragmatico, ma si inserisce in modo contraddittorio rispetto alle dichiarazioni europee che puntano a un rafforzamento dell'autonomia strategica nel settore della difesa. Infatti, mentre l'Europa ribadisce la volontà di emanciparsi dalla dipendenza da Washington, questa dinamica finisce per consolidare il ruolo dominante dell'industria militare americana.

Le conseguenze per il comparto europeo sono significative: le aziende del Continente perdono competitività rispetto ai colossi statunitensi, subiscono ritardi nella produzione e rischiano di vedere rafforzata la dipendenza tecnologica da sistemi esterni».

Un fattore di incertezza per la jv Leonardo-Rheinmetall che avrebbe l'obiettivo di formare un nuovo nucleo europeo per lo sviluppo e la produzione di veicoli militari da combattimento in Europa.

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