Borsa e mercati

Il Club Deal, un nuovo trend per i risparmiatori

Il Club Deal altro non è che un insieme di risparmiatori che investono una parte dei propri capitali per acquistare o finanziare un’impresa, solitamente media ma anche piccola, puntando ad una remunerazione del capitale maggiore rispetto ai prodotti tradizionali

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“Il futuro non c’è ancora, se non c’è ancora, non esiste; se non esiste non si può assolutamente vedere; ma si può preannunciarlo dai segni presenti che già esistono e si possono vedere” Così scriveva oltre milleseicento anni fa Sant’Agostino ne “Le Confessioni”. Questa riflessione si adatta perfettamente ai mercati finanziari: il futuro non c’è ancora ma si può preannunciarlo. Come? I prodotti e servizi offerti si stanno avviando verso una fase di maturità e vengono sfornati e proposti ai clienti alla velocità della luce. La stessa clientela sta subendo sotto-segmentazioni su sotto-segmentazioni. Non si analizza più l’asset patrimoniale posseduto, ma la potenzialità, i consumi, i gusti, in sintesi ci si sta orientando verso un’analisi trasversale. Mai come in questi ultimi anni il CRM (Customer Relationship Management), che analizza relazioni e implicazioni da adattare nel mondo del business, sta assumendo un ruolo strategico, spingendo gli uffici di marketing strategico di Banche, SGR, SIM, Assicurazioni, per citare solo i principali attori, verso nuovi orizzonti. Questi, a braccetto con le autorità preposte di vigilanza, si sono spinti a “democratizzare” il mondo degli investimenti, permettendo anche a chi ha capitali contenuti di partecipare attivamente nella vita e nello sviluppo delle piccole e medie imprese che in Italia rappresentano la vera e propria ossatura dell’economia italiana.

Anche nel mondo “retail”, si sta sempre più parlando di strumenti quali “crowdfunding”, che possiamo riassumere in una raccolta fondi per finanziare campagne o progetti. E anche di “private equity/debt”, dove si richiede di investire con un orizzonte temporale di medio-lungo termine, sempre in realtà non quotate.

Oggi ci avviciniamo anche ad un altro prodotto che sta riscuotendo interesse e sta attirando continue masse di risparmiatori: il Club Deal. Anche in questo caso la tassonomia va a pescare dal vocabolario inglese. Cerchiamo pertanto di tradurlo con termini semplici e speriamo efficaci. Il Club Deal altro non è che un insieme di risparmiatori che investono una parte dei propri capitali per acquistare o finanziare un’impresa, solitamente media ma anche piccola, puntando ad una remunerazione del capitale maggiore rispetto ai prodotti tradizionali. La principale caratteristica di questo veicolo è la sua “decorrelazione” dall’andamento dei mercati quotati, pertanto non è soggetto all’influenza di variabili esterne che spesso condizionano anche fortemente il prezzo e di conseguenza le oscillazioni classiche del mondo del quotato. Il limite è legato al fatto che il prodotto è illiquido, quindi di difficile smobilizzo nel caso si abbia necessità di avere indietro una parte o tutto il capitale.

Sicuramente le aspettative di performance rendono questi prodotti molto allettanti, con prospettive di ritorni multipli dei capitali anche in pochi anni, ma ricordiamo che sia interessi che capitale non sono garantiti, pertanto risulta importante avvalersi di professionisti del mestiere (e accreditati per farlo) che aiutino a capire il valore dell’Azienda e dell’imprenditore in cui si investe. Oggi a questi valori dobbiamo aggiungere anche la reputazione e l’impegno della Proprietà e del suo Management a rispettare i criteri ESG e all’Agenda ONU.

Partecipare ad un Club Deal vuol dire inoltre poter usufruire il più delle volte di importanti agevolazioni fiscali (detrazioni/deducibilità, capital gain e tasse di successione) che unite al ritorno sul capitale investito, rendono questo veicolo unico nel panorama finanziario italiano.

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