Nvidia scaccia lo spettro della bolla IA con un trimestre record

Ricavi e utili battono le attese degli analisti. Wall Street ha chiuso in rialzo anticipando i dati positivi

Nvidia scaccia lo spettro della bolla IA con un trimestre record
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L'attesa è finita e per i mercati il pericolo di una bolla IA è, per ora, ufficialmente scampato. Nvidia ha infatti pubblicato ieri una trimestrale decisamente superiore alle attese, riportando nel terzo trimestre ricavi record per 57 miliardi di dollari, in aumento del 22% sul trimestre precedente e del 62% su base annua. Il dato più impressionante arriva dal Data Center, cuore dell'azienda e della corsa globale all'intelligenza artificiale, che ha messo a segno un massimo storico di 51,2 miliardi (+25% sul trimestre, +66% sull'anno). L'Eps si è attestato a 1,30 dollari per azione, superando le stime degli analisti e confermando la straordinaria redditività del gruppo. Secondo i dati raccolti da Lseg, Wall Street attendeva ricavi a 54,9 miliardi e un Eps di 1,25 dollari. L'azienda continua così una serie impeccabile: l'ultimo trimestre in cui Nvidia ha deluso il mercato risale al 2022.

Jensen Huang, fondatore e Ceo, ha definito l'ultimo quarter «eccezionale», spiegando che «le vendite di Blackwell (la nuova architettura per IA e data center; ndr) sono fuori scala e le schede grafiche per il cloud sono già esaurite». La Non si placa infatti la corsa alle infrastrutture: Nvidia ha annunciato partnership con OpenAI, Google Cloud, Microsoft, Oracle e xAI per costruire data center da decine di gigawatt. L'ultimo della serie, in partnership con la società di Musk, sarà realizzato in Arabia Saudita ed è stato annunciato dal presidente Trump.

Wall Street aveva anticipato la buona novella chiudendo in lieve rialzo (+0,1% il Dow Jones; +0,6% il Nasdaq). In Europa, invece, aveva prevalso il segno meno proprio per la tensione legata ai conti del gigante dei chip, l'esito ha confermato la solidità del trend e dissipato, almeno per ora, i timori di una bolla. Parigi aveva ceduto lo 0,18%, Francoforte era rimasta invariata, Londra aveva perso lo 0,47% e Milano lo 0,44%. Ruben Dalfovo, investment strategist di Bg Saxo, aveva spiegato che «la trimestrale è ormai diventata uno stress test per il settore AI» e che i risultati erano fondamentali «per non cambiare la narrazione sull'intelligenza artificiale». Un ruolo amplificato dal fatto che il titolo «è diventato il titolo quotato di maggior valore al mondo», a 4.

400 miliardi di dollari.

Ora il test è superato. Il mercato resta comunque prudente. L'oro si mantiene sopra i 4mila dollari, mentre il bitcoin ha perso quota 90mila dollari. Un segno che la old economy resta più viva che mai.

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