Stm a picco in Borsa delude la trimestrale

Utile in frenata a 237 milioni (-32,3%) con i ricavi. Nel board entrano gli italiani Varricchio e Visca

Stm a picco in Borsa delude la trimestrale
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Stm cola a picco in Piazza Affari dopo i risultati del terzo trimestre che è stato archiviato con un utile netto a 237 milioni di dollari in calo del 32,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma migliore rispetto alle previsioni degli analisti e rispetto ai tre mesi precedenti, quando il gruppo dei semiconduttori aveva chiuso in perdita. I ricavi si sono attestati a 3,19 miliardi di dollari, in lieve flessione (-2%) anno su anno, ma con un progresso del 15,2% trimestre su trimestre. Questi ultimi «sono stati leggermente al di sopra del punto intermedio delle nostre previsioni sulle attività, con ricavi più elevati per Personal Electronics, mentre i risultati di Automotive e Industrial hanno rispettato le previsioni e quelli di Cecp (Communication Equipment and Computer Peripherals) sono stati in linea con le attese», ha detto l'ad, Jean-Marc Chery. Ma per il mercato non basta sfiorare i target e i conti del colosso italofrancese sono stati bocciati: il titolo ha, infatti, chiuso la seduta di ieri lasciando sul terreno il 14,12% a 21,9 euro.

Sul quarto trimestre si gioca la prossima mano dell'azienda che prevede un'ulteriore crescita sequenziale dei ricavi, +2,9%, e un primo segnale di ripresa del margine lordo, atteso al 35%. I riflettori, intanto, restano accesi sulla governance. Il 18 dicembre si terrà ad Amsterdam un'assemblea generale straordinaria degli azionisti a cui verrà proposta la nomina a membro del Consiglio di sorveglianza di Armando Varricchio, il cui mandato scadrà alla fine dell'assemblea generale 2028, in sostituzione del vicepresidente Maurizio Tamagnini, che ha rassegnato le dimissioni dal Consiglio a marzo. Oltre alla nomina di Orio Bellezza come membro del Consiglio, per un mandato che scadrà sempre alla fine dell'assemblea 2028 e in sostituzione di Paolo Visca, che ha rassegnato le dimissioni nei giorni scorsi. Visca, il cui mandato sarebbe scaduto l'anno prossimo, era rappresentante del Mef, che controlla (attraverso una joint venture paritetica con la banca pubblica francese Bpifrance) il 27,5% di Stm.

Intanto, ieri a margine di un evento, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato che «su Stm abbiamo raggiunto un primo necessario obiettivo» ovvero che «confermasse investimenti importanti in Italia, a cominciare da quelli nell'Etna valley, e confermare l'intenzione di realizzare altri investimenti nel polo di Agrate evitando ogni forma di licenziamento.

Su questa base sarà possibile costruire, anche con una governance condivisa, lo sviluppo di questa multinazionale che condividiamo con la Francia e che rappresenta una potenzialità straordinaria per la microelettronica europea».

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