Unaltra pausa, segno probabile dellaffievolirsi della spinta rialzista cominciata giusto un mese fa. Ormai esaurito leffetto G20 e in attesa dei primi verdetti delle relazioni trimestrali Usa, utili per capire se davvero il peggio sia ormai dietro le spalle, le Borse hanno cominciato la settimana così come avevano finito quella precedente, con una diffusa debolezza che ha finito per far arretrare gli indici attorno al punto percentuale.
«Gli operatori - commentava ieri un trader della Borsa di Milano - sono convinti che il mercato ritracci perché siamo saliti in fretta». Dallo scorso 6 marzo, i listini hanno del resto guadagnato circa il 25%, con punte del 75% per settori particolarmente penalizzati dalla crisi come le banche e come lauto. Così, ieri, in Europa i realizzi si sono mischiati alla prudenza, con il risultato di far scendere a Londra il Ftse 100 dello 0,90%, mentre a Parigi il Cac 40 ha perso 0,80% e il Dax 30 a Francoforte ha lasciato sul terreno lo 0,80%. Flessione di quasi un punto per Piazza Affari (-0,99% il Mibtel, tra scambi in calo), dove le vendite hanno colpito in particolare le banche (-2,31% Intesa Sanpaolo, -3% Mediobanca, -0,94% Banca Popolare di Milano, ma Unicredit ha tenuto guadagnando lo 0,72%).
A condizionare landamento dei mercati europei, è stata anche Wall Street. In chiusura, il Dow Jones ha perso il 0,53% e il Nasdaq il 0,93%. È la prima battuta darresto dopo cinque sedute consecutive di rialzo, il più lungo periodo positivo da quando nel 2007 lOrso ha iniziato dominare i mercati. Il passo del mercato Usa è stato reso incerto sia dalla «condizione di stallo», come rivelato dal Wall Street Journal, dellaccordo tra Ibm e Sun Microsystems, sia dalle parole del finanziere George Soros, che ha esplicitamente fatto riferimento a un sistema bancario «fondamentalmente insolvente». In unintervista a Reuters Financial Television, Soros ha sparato a zero contro le autorità Usa, che annacquando le regole del mark to market non fanno altro che prolungare la vita degli istituti zombie. Lattenzione degli investitori è naturalmente concentrata sulla stagione delle trimestrali, che si aprirà oggi con i conti di Alcoa, da cui verosimilmente appariranno in tutta evidenza i danni provocati dalla recessione, «la peggiore dal 1945», ha detto il governatore della Fed, Kevin Warsh.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.