Ma davvero si può stare dalla parte dell'Iran?

La realtà è che ciò che accade in Medio Oriente riguarda anche noi. Perché il terrorismo islamico non ha confini. Perché il gas che ci scalda d'inverno arriva da quelle terre. Perché ogni crisi geopolitica genera ondate migratorie sulle nostre coste

Palazzo sventrato a Tel Aviv dai missili iraniani
Palazzo sventrato a Tel Aviv dai missili iraniani
00:00 00:00

Caro Direttore Feltri,
non capisco la nostra opposizione. Israele colpisce l'Iran e la sinistra insorge contro Giorgia Meloni, chiedendo a gran voce che la premier vada a riferire in aula. Riferire cosa, di grazia? Che Israele ha risposto a una minaccia? Che in Medio Oriente scoppiano guerre da sempre? È forse colpa di Meloni se due potenze si colpiscono a vicenda?
E soprattutto: cosa dovrebbe fare il governo italiano? Dovremmo abbracciare un regime teocratico, liberticida, anti-occidentale e ossessivamente misogino come quello iraniano? Magari appendere in aula il ritratto dell'ayatollah?

Ernesto Ricordo

Caro Ernesto,
hai perfettamente ragione a essere perplesso. Ti confesso che nemmeno io riesco a comprendere l'atteggiamento della sinistra italiana, sempre pronta a schierarsi contro il proprio Paese, il proprio governo, la propria civiltà. Hanno fatto dell'opposizione a Giorgia Meloni una missione religiosa, ma senza alcuna teologia: un'opposizione cieca, stanca, isterica, che non distingue più tra causa ed effetto. Ormai ogni evento internazionale viene automaticamente associato a qualche colpa della premier. Se crolla un ponte in Patagonia, è colpa di Meloni. Se scoppia una rissa a Kabul, deve risponderne il governo italiano. Se i bambini muoiono a Gaza (per mano di Hamas, si dimenticano di dire), anche lì: condanna all'esecutivo italiano.

La realtà è che ciò che accade in Medio Oriente riguarda anche noi, eccome. Perché il terrorismo islamico non ha confini. Perché il gas che ci scalda d'inverno arriva da quelle terre. Perché ogni crisi geopolitica genera ondate migratorie che si riversano sulle nostre coste, e che la sinistra vorrebbe gestire con gli orsetti di peluche. E allora ci chiediamo: ma davvero qualcuno, in Italia, pensa che dovremmo prendere le difese dell'Iran? Un Paese che giustizia le donne perché ballano, che arresta le bambine per una ciocca di capelli fuori dal velo, che impicca gli omosessuali e finanzia gruppi terroristici che agiscono in Occidente? Davvero dovremmo essere neutrali, o addirittura peggio, equidistanti?

Gli stessi che si indignano per un insulto sessista in Italia tacciono davanti a chi le donne le lapida. Gli stessi che parlano di «diritti» a ogni piè sospinto difendono un regime che i diritti li nega in blocco, per legge. E poi si permettono di accusare il governo italiano di «filo-islamismo» perché ha trattato con le autorità libiche per un rimpatrio, quello di Almasri.

Questa opposizione è talmente ideologica da diventare comica. E tragica insieme. E no, Giorgia Meloni non deve andare in aula a riferire alcunché. Il governo italiano sa benissimo da che parte stare. Sa che il Medio Oriente non è soltanto un teatro di guerra, ma un crocevia strategico. Sa che Israele, pur con i suoi limiti, è una democrazia. E sa che l'Iran è una minaccia per tutti, non soltanto per Israele.

Vorrei davvero chiedere ai campioni del femminismo, dell'antifascismo e del progressismo militante dove siano le loro urla indignate oggi. Forse le hanno dimenticate in qualche corteo. Forse le hanno dimenticate al gay pride.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica