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Bossi: "Con Berlusconi si va lontano" Maroni: "Clandestini, stop al 100%"

Il leader della Lega: "Da soli si arriva prima ma alleati, in gruppo, si va più lontano. Un giorno la Padania sarà uno stato libero". Calderoli frena sulle elezioni anticipate: "Una pazzia: vogliamo realizzare il programma fino in fondo". Poi aggiunge: "Fini ha preso una strada diversa. Le priorità: federalismo fiscale, codice delle autonomie, busta paga improntata al tenore di vita. Alla nostra gente non interessa dare all'ultimo arrivato il diritto di voto". La polemica tra Bossi e Fini

Bossi: "Con Berlusconi si va lontano" 
Maroni: "Clandestini, stop al 100%"

Venezia - "Da soli si arriva prima ma alleati, in gruppo, si va più lontano", non ha dubbi su questa regola della politica e delle alleanza Umberto Bossi. E lo dice dal palco della Festa dei popoli padani della Lega Nord, a Venezia. Bossi ha quindi ricordato che se il gruppo è formato da Berlusconi e dalla Lega "é come avere sulle spalle due giganti. Si va lontano". Il leader della Lega ha spiegato che la Lega lavora per raggiungere "cambiamenti epocali". Che non si accontenta del federalismo. Quindi ha parlato del valore dell'unità dei popoli padani che vedranno sempre la Lega accanto "finché i diritti alla libertà non saranno realizzati". "Noi veniamo a Venezia - ha detto Bossi accompagnato dall'applauso delle migliaia di militanti leghisti presenti all' appuntamento - perché sappiamo che un giorno la Padania sarà uno Stato libero, indipendente, sovrano". Un paese, ha aggiunto Bossi, amico di tutti, ma i diritti di libertà devono essere rispettati. Chiedendosi perché "nelle nostre scuole non ci sia un insegnante nostro, nei tribunali non ci sia un giudice nostro". Il leader del Carroccio ha quindi detto che "nulla ci spaventa neanche il carcere". Un richiamo infine al fatto che più il Parlamento rifiuta quel minimo di diritto alla libertà che la gente si attende "più la gente si ribella" e la Lega non andrà in pensione finché i diritti alla libertà non saranno realizzati.

"Padania libera" "La Padania sarà libera con le buone o con le meno buone", ha anche ripetuto  Umberto Bossi, nell'ultimo saluto prima di lasciare il palco. Per Bossi "la libertà è un diritto" e quindi "é un diritto ottenerla in tutti i modi".

Calderoli: "Elezioni? Una pazzia" Sarebbe una pazzia andare alle elezioni nel momento in cui si stanno realizzando le riforme, dice Roberto Calderoli, a margine della Festa dei popoli padani della Lega Nord a Venezia, ricordando che il vangelo della Lega é il programma elettorale: "E noi intendiamo realizzarlo". Secondo Calderoli, però, se qualcuno "dovesse discostarsi da questo programma si aprirebbe una questione politica, ma sarebbe pazzia nel mezzo di una crisi, con le riforme che stiamo realizzando, andare alle elezioni. La Lega vuole andare avanti sul proprio percorso". Alla domanda se non sia il caso di abbassare i toni, Calderoli ha risposto: "Abbiamo un progetto da realizzare che porta le firme di tutti i leader e di tutti coloro che hanno costituito la coalizione e quindi questo è scritto e questo va rispettato". Calderoli ha aggiunto che "di queste cose ne ho viste passare tante. Io credo che ci sia la necessità di sedersi a un tavolo dove portare questi argomenti politici ricordando però che il programma elettorale c'é e in buona parte è stato realizzato". Quindi, ha indicato un possibile incontro la settimana prossima con Bossi e Fini, e quindi con Berlusconi; incontro che, a suo avviso, probabilmente chiarirà le questioni.

"Fini, strada diversa" "Oggi c'é una legge Bossi, e Fini ha preso una strada diversa". Ha aggiunto Calderoli rispondendo a una domanda sulla legge Bossi-Fini. "Credo che - ha aggiunto - l'ingresso nel nostro paese basato sul fatto di venire a lavorare e non far altro sia l'aspetto migliore". Calderoli ha quindi indicato i temi che interessano agli elettori della Lega. E ha parlato dell'attuazione del federalismo fiscale, del codice delle autonomie, di una busta paga "improntata al costo della vita". "Credo che siano questi - ha aggiunto - i temi che interessano la nostra gente; non di dare all'ultimo arrivato il diritto di voto".

Il grido di Maroni "Padania libera!". Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha urlato in apertura del proprio intervento dal palco della festa. Subito dopo si è messo a gridare "Bossi, Bossi" guidando il coro delle migliaia di simpatizzanti del Carroccio che partecipano alla manifestazione. "Siamo scomodi e non credo sia un caso la riapertura del processo contro la Lega a Verona", ha poi detto, "gli attacchi contro di noi sono per rompere l'accordo tra Berlusconi e Bossi". "Ma gli attacchi - ha aggiunto - sono soprattutto contro di noi, la Lega, che è la spina dorsale dell'alleanza".

La lotta alla mafia "C'é voluto la Lega per arrestare il camorrista assassino Barbaro", ha sottolineato Maroni che ha ripercorso le tappe della sua attività nella lotta alla mafia dicendo di non ricordare risultati più grandi conseguiti da governi prima di questo". "Abbiamo arrestato - ha detto - ogni giorno in media otto mafiosi, comprese le festività; abbiamo catturato oltre 50 latitanti tra i 100 più pericolosi". "Abbiamo colpito la mafia nei suoi capitali e nei suoi interessi tanto che nel 2008 abbiamo sequestrato 4,5 miliardi di euro, un terzo in più di quanto sequestrato dal centro sinistra". "Poi abbiamo recuperato denaro contante - ha aggiunto - per 800 milioni di euro che verranno messi a disposizione di poliziotti e carabinieri per combattere la mafia".

Stop ai clandestini Il ministro dell'Interno Roberto Maroni punta al 100% di stop all'ingresso di immigrati clandestini in Italia. Il ministro ha sottolineato come con il provvedimento governativo anti immigrazione clandestina gli sbarchi in Italia siano scesi da 15mila a meno di 1.400 segnando una flessione del 95%. "Venivamo accusati di non fare nulla dai giornali specie da Repubblica - ha detto Maroni - io invece facevo e lavoravo ingoiando rospi per chiudere l'accordo con la Libia, un accordo che ha fatto cessare gli sbarchi. I giornali ora, invece di dirci bravi, ci attaccano perché non accogliamo più i clandestini". "Dietro tutto questo c'é la sinistra che ha il progetto ben preciso di fare entrare tutti i clandestini". Ai chi critica il governo, il ministro leghista ha replicato: "Noi rispettiamo tutte le regole a cominciare da quelle internazionali, chi dice il contrario è in malafede".

"Berlusconi tenga stretta l'alleanza con noi" Il ministro Maroni si è detto convinto che "gli attacchi contro Berlusconi in realtà sono contro di noi. Siamo noi l'oggetto oscuro di queste manovre" tese a rompere l'alleanza. Maroni ha ribadito, sulla base di queste considerazioni, che il Carroccio è elemento fondamentale per il governo e lanciato l'invito al premier a "tenere stretta" l'alleanza con la Lega. "Noi - ha scandito - non molliamo e diciamo a Berlusconi di non spaventarsi, di tenere duro e tenere stretta l'alleanza con noi".

Bossi interrotto... Umberto Bossi inizia a parlare quando sulla scena irrompe il corteo dei giovani padani che inneggiando al leader del Carroccio. E' una novità per la festa leghista di Venezia, un siparietto originale che non ha creato alcun problema e che ha permesso a Bossi di salutare i giovani mentre si schieravano alla base del palco. I 'giovani padani' sono giunti scortati da alcuni armigeri con costume da guerriero medievale e con striscioni che inneggiavano alla 'scuola padana' e all'insegnamento del dialetto negli istituti scolastici del nord. 

Il sole celtico e il Tricolore... Nel duello fra vessilli alla Festa dei popoli padani della Lega Nord in corso a Venezia il sole celtico "sconfigge" il tricolore. Stamane, ad inizio manifestazione, come da tradizione, la signora Lucia Massarotto, aveva esposto un piccolo tricolore da una finestra di casa di fronte al palco da dove intervengono i vertici della Lega. Dopo qualche ora e una serie fallita di tentativi, i leghisti di Gallarate sono riusciti ad issare una enorme bandiera bianca con il sole celtico verde davanti alla facciata della casa oscurando per la prima volta il tricolore.

Sul vessillo, di oltre 6 metri quadrati, portato dai simpatizzanti del Carroccio di Gallarate c'é anche la scritta "mai moschee".

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