La segreteria nazionale della Fabi e quella della Fiba riprendono in mano la base di Bpm (+13,8% ieri in Borsa), nel tentativo di affidare il rilancio del gruppo a una squadra di vertice alternativa a quella che Andrea Bonomi ha «trattato» con i dipendenti-soci alla vigilia del cda che ha approvato il salto verso la governance duale. Un atto di forza che potrebbe aprire la strada a Matteo Arpe, pronto a puntellare laumento di capitale con 200 milioni, cui guarda anche Clessidra.
Lando Maria Sileoni e Giuseppe Gallo starebbero infatti vagliando la disponibilità di alcuni banchieri di indiscusso livello a entrare in una squadra «sopra le parti» da proporre allassemblea dei soci il 22 ottobre (il termine per la presentazione delle liste è il 7). Tutto corredato dalla scelta di un consigliere delegato forte. Obiettivo: accertarsi che Bpm volti pagina, a tutela in primo luogo dei suoi dipendenti. La preoccupazione della gestione è peraltro condivisa dalla Vigilanza che avrebbe avviato una seconda verifica, unacquisizione documentale, per fare chiarezza sullinfluenza nella governance dellAssociazione Amici. Il verdetto è atteso lunedì o martedì quando, non a caso, è prevista la comunicazione al cda del presidente Massimo Ponzellini circa il nodo delle promozioni «teleguidate» dagli Amici. Bankitalia, rivelano i consiglieri, potrebbe imporre di modificare il nuovo statuto duale in senso restrittivo, a partire dalle maggioranze del cds, così da rendere centrali i voti di istituzionali e fondi. Possibile poi il congelamento degli Amici.La manovra di Fabi e Fibasegue la decisione di decapitare e «commissariare» le rispettive sigle interne, ricompattando gli iscritti e togliendo quindi peso specifico agli Amici in vista delle liste. Tanto che, secondo quanto trapela dal board, la squadra presentata da Bonomi avrebbe perduto il vantaggio finora accumulato perché «non più espressione della maggioranza»: la Fabi Bpm è la prima forza con 2.200 iscritti, cui si aggiungono i 1.000 della Fiba. Sale quindi lattesa per la mossa della Fisac di Agostino Megale dopo il duro editto contro il «sistema Bpm» emesso dalla Cgil di Susanna Camusso.
Bpm, affondo dei sindacati Ora Bonomi perde terreno
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