Bpm è al bivio Crédit-Pop Emilia

Il cda del gruppo risponderà alle critiche dei fondi. Ma Algebris alza il livello della sfida e convoca una conferenza alla stessa ora

da Milano

Bivio Modena-Parigi per Banca Popolare di Milano. La direzione definitiva dovrebbe essere presa il 6 novembre, quando le due ipotesi di alleanza con Crédit Mutel e Popolare Emilia Romagna arriveranno sul tavolo del consiglio di amministrazione. Malgrado ancora ieri proseguissero i contatti tra i rispettivi advisor e l’interesse di Unipol resti, a nulla è quindi servito il tentativo di quanti in Piazza Meda avrebbero voluto mantenere aperta la strada verso Bologna dopo che quest’ultima si è vista respingere la lettera con cui il presidente Pierluigi Stefanini e l’ad Carlo Salvatori chiedevano di trattare in esclusiva.
La resa dei conti è avvenuta ieri pomeriggio in una lunga riunione del comitato strategico: quattro ore di dibattito nelle quali, complice l’assenza di un consigliere in quota Fisac e la prudenza degli altri, ha vinto la linea del presidente Roberto Mazzotta, convinto della necessità di passare definitivamente la mano al consiglio di amministrazione. Quest’ultimo dovrà quindi scegliere se affidarsi al Crédit Mutuel e a Bper per stabilire collaborazioni sul fronte del risparmio gestito e dei prodotti alle imprese: l’idea con Parigi sarebbe creare una Sgr europea e con Modena unire Akros a Meliorbanca.
Il board di Bipiemme sarà la sede per valutare i dettagli e i numeri degli accordi, entrando nel merito sia della disponibilità manifestata da Modena sia di quella dei francesi che, in 45 pagine di documento, indicavano per Bipiemme un obiettivo di 1.200 sportelli nel giro di cinque anni. Anche se il cda si accordasse sia con il Crédit Mutuel, già grande socio di Milano, sia con Bper, si tratterà quindi, almeno per il momento, di un progetto di minore intensità rispetto al matrimonio con la stessa Modena fallito la scorsa estate.


Il board dovrà decidere anche sul destino del comitato strategico ma per quanto quest’ultimo non sia ancora stato formalmente sciolto appare quindi volgere al termine anche una «diarchia» di comando che alcuni in Bipiemme avevano da subito accolto con freddezza. In Piazza Affari il titolo ha guadagnato l’1,45% a 10,8 euro (più 2,67% il picco), mentre Allianz ha detto a Consob di controllare, tramite Dresdner, il 4,451% della Bpm come prestatore e senza diritto di voto.

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