Milano - Un euro per ogni giorno di libertà negata. La libertà di
muoversi in bicicletta, di insegnare liberamente, di vivere
come una persona normale. A Pietro Ichino, avvocato, professore
universitario e deputato del Pd, questa libertà è stata negata
dai brigatisti che progettavano di ucciderlo e che da anni lo
costringono a vivere blindato. Nell'aula del processo ai
brigatisti parlano stamattina i legali del giuslavorista.
Chiedono anche loro, come il pm Ilda Boccassini, che gli uomini
delle nuove Br siano condannati. E che debbano risarcire il
professore per avere cambiato in modo irrimediabile la sua
vita.
“Quanto vale un giorno di ordinaria libertà?”. E' la domanda
che i difensori di Pietro Ichino pongono alla Corte d'assise.
E' una liberta, spiegano, che non si può quantificare e
monetizzare. Nè, d'altronde, esistono precedenti cui fare
riferimento. Così, alla fine, il risarcimento che Ichino chiede
alla corte è un risarcimento simbolico: un euro al giorno, per
ogni giorno in cui il professore è stato costretto a vivere
blindato, per colpa dei brigatisti che si erano infiltrati
persino nelle sue aule, tra i suoi studenti.
dalle gabbie, i “duri” del partito armato assistono in silenzio
all'intervento della parte civile. Quando, alcune settimane fa,
Ichino era venuto in aula a farsi interrogare, gli imputati
erano stati meno calmi, e sul professore erano piovuti insulti
carichi di disprezzo. A Ichino - come a Marco Biagi e Massimo
D'Antona - i brigatisti contestano le sue proposte di riforma
del mercato del lavoro. E' per colpa loro, nella rozza
ideologia brigatista, che gli operai perdono il lavoro.
Alla fine, però, dalle gabbie chiede la parola Alfredo
D'Avanzo, il duro del gruppo. Vuole contestare l'attendiblità
di una intercettazione telefonica in cui, secondo l'accusa, i
brigatisti si organzzano per imprese di autofinanziamento.
D'Avanzo ammette e rivendica - nel suo linguaggio - le rapine,
ma esclude che le nuove Br possano avere trafficato droga. “Non
siamo pacifisti, e quello che facciamno lo rivendichiamo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.