Politica

Brambilla: «Gli italiani chiedono politiche animaliste, ecco il mio impegno»

Secondo un sondaggio Ipsos l'88 per cento degli italiani chiede alla politica di occuparsi della tutela degli animali. Il ministro del Turismo Brambilla: «È dovere delle istituzioni ascoltare la voce dei cittadini e tradurre le loro richieste in politiche concrete»

Forse neppure lei se lo aspettava, di certo però la notizia non l'ha colta impreparata. Dice un sondaggio Ipsos che l'88 per cento degli italiani chiede alla politica di occuparsi della tutela degli animali, e lei, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, conferma interesse e impegno: «È dovere delle istituzioni ascoltare la voce dei cittadini e tradurre le loro richieste in politiche concrete» commenta, aggiungendo che «dall'inizio della mia attività di governo ho ricevuto un numero oramai incalcolabile di lettere da cittadini che mi chiedono interventi sul fronte del rispetto degli animali e dei loro diritti, sia perché il nostro Paese corrisponda maggiormente a questo condiviso sentimento sia per migliorare la nostra immagine all'estero». Tra le richieste più frequenti, spiega il ministro, c'è quella di «politiche volte a favorire la convivenza con gli animali domestici. Mentre forti contrarietà e lamentele mi vengono espresse nei confronti degli episodi clamorosi di maltrattamento di cui si è purtroppo reso protagonista il nostro paese, così come nei confronti di manifestazioni e attività che vedono uno sfruttamento degli animali». Capitolo a parte merita quello, spinoso, della caccia, che, avverte Brambilla, raccoglie le lamentele più numerose: «Gli italiani lamentano disagio ed insicurezza per il fatto che i cacciatori entrano nei loro terreni privati e sparano troppo vicino alle abitazioni, così come privazione di libertà per il non potere godere tranquillamente dei nostri boschi e delle nostre campagne senza il timore di essere impallinati.

Del resto, che la caccia sia pericolosa è testimoniato anche dal fatto che questi primi due mesi di stagione venatoria hanno già visto la morte di undici persone e il ferimento di altre dodici, non tutti cacciatori».
Evidenziando come il sondaggio realizzato da Ipsos confermi quanto gli italiani avevano già manifestato con le lettere a lei indirizzate, il ministro conclude rinnovando il proprio impegno volto a rendere l'Italia più «animal friendly»: «Intendo farmi interprete con sempre maggiore vigore di questo sentimento di amore e rispetto degli animali e dei loro diritti, con la consapevolezza che ne trarranno grande beneficio anche l'immagine dell'Italia ed il suo conseguente appeal turistico oltre che la conservazione del nostro meraviglioso patrimonio naturalistico e della biodiversità»

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