San Paolo - Un Airbus A320 della compagnia brasiliana Tam con 176 persone a bordo, in atterraggio all’aeroporto Congonhas di San Paolo, ha proseguito la corsa oltre la fine della pista, invadendo la strada che contorna l’aerostazione e andando a schiantarsi contro un grande hangar appartenente alla stessa società, adiacente a una stazione di rifornimento carburante. "Lì ci sono 200 morti", ha detto il capo dei vigili del fuoco della megalopoli, ma le vittime potrebbero anche essere di più.
Pioggia sulla pista Il disastro, il più grave nella storia dell’aviazione civile brasiliana, è avvenuto alle 18,45 locali di ieri, le 23,45 in Italia, mentre sulla zona cadeva una fitta pioggia. Il velivolo, proveniente da Porto Alegre, è finito contro un terminal del servizio cargo della Tam, dopo aver attraversato la avenida Washington Lu¡s. L’impatto ha scatenato un violento incendio, che dall’aereo si è esteso all’edificio del terminal e a una vicina stazione di rifornimento di carburante, con fiamme alte più di dieci metri. La tv Globo News ha trasmesso in diretta le immagini dei soccorsi. Si è visto l’Airbus incastrato nell’edificio con un fumo densissimo ad avvolgere tutta l’area. Sul posto sono accorse decine di ambulanze e almeno una sessantina di automezzi dei vigili del fuoco.
Bilancio provvisorio "Gira, gira, gira", sono state le ultime parola del pilota dell’Airbus prima che l’aereo si schiantasse, secondo quanto riferito dal governatore di San Paolo, Josè Serra, il quale ha aggiunto che praticamente non vi erano possibilità che qualcuno fosse sopravvissuto tra i 170 passeggeri e i 6 membri dell’equipaggio. Ore dopo lo schianto, i pompieri ancora non potevano avvicinarsi alla carcassa del velivolo per l’alta temperatura delle lamiere. Resta incerto il bilancio delle vittime a terra, perchè ancora non è stato accertato quante persone vi fossero nell’edificio o nelle sue immediate vicinanze. Fonti dei vigili del fuoco hanno indicato che finora sono stati recuperati dall’interno dell’hangar 25 cadaveri, mentre la Tam ha reso noti i primi 11 nomi delle vittime a bordo dell’aereo.
Lutto nazionale Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha decretato tre giorni di lutto nazionale e ha assicurato che "saranno effettuate tutte le indagini necessarie per dare una spiegazione" alla tragedia. Dopo il disastro, Congonhas è stato chiuso e tutti i voli sono stati dirottati sull’aeroporto internazionale di San Paolo, che si trova a 40 km circa dalla città. Congonhas, riservato ai voli interni, sorge invece in mezzo all’abitato e in passato si sono avuti diversi incidenti dovuti proprio allo spazio limitato in cui gli aerei sono costretti a manovrare. La pista principale dell’aeroporto, teatro del disastro dell’Airbus, era stata riaperta venti giorni fa dopo due mesi di lavori, ma non era ancora ultimata. Mancavano le scanalature che avrebbero dovuto impedire l’accumulo di acqua piovana, la causa più probabile dell’incidente odierno. Proprio due giorni fa un ATR-42 della compagnia brasiliana Pantanal era scivolato e finito fuori pista a causa della pioggia violenta che si stava abbattendo su San Paolo, però senza conseguenze per i passeggeri. La pista era stata riaperta ieri.
La Farnesina verifica Ci sono almeno due nomi che potrebbero essere italiani nella lista dei passeggeri dell’Airbus 320 della compagnia brasiliana Tam.
L’unità di crisi della Farnesina ha avviato una serie di controlli con i consolati di Puerto Alegre, da dove il volo era partito, e San Paolo, ma il lavoro è complicato dal fatto che in Brasile migliaia di persone hanno doppia cittadinanza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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