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In Brasile va on line la protesta contro l'asilo a Battisti

Il quotidiano O Globo raccoglie l’opinione dei lettori in una rubrica dal titolo: "Il principio dell’ingiustizia". E c’è chi chiede un referendum "per estradare il Guardasigilli"

"Cesare Battisti e il principio dell'ingiustizia". Titola così oggi il quotidiano brasiliano O Globo, nella versione on-line, un dibattito in rete tra i lettori sull'asilo concesso all'ex terrorista italiano Cesare Battisti da parte del Guardasigilli brasiliano, Tarso Genro. "La simpatia di determinati membri del PT per dittatori e terroristi è antica e conosciuta - scrive un lettore brasiliano, Rodrigo Costantino - con questa decisione il Paese si colloca in una situazione vergognosa davanti alla diplomazia internazionale". Il lettore sostiene che "l'aiuto del governo ai criminali non è una novità", e ricorda il caso della concessione dello status di rifugiato, nel 2006, "al leader delle Farc Francisco Antonio Cadenas Collazos": un omicidio “è un omicidio, non importa se commesso da un comunista o da un fascista. La gestione di Lula sarà ricordata come quella in cui la giustizia è stata abbandonata”. Commenti a senso unico tra i lettori del giornale brasiliano, in difesa dell’Italia e contro il governo di Brasilia: "Secondo Lula il terrorismo è un crimine politico?", domanda un altro lettore di O Globo, Caroca xxx. "Fuori Lula! Fuori il terrorista Battisti!". Marcio Lantmamnn fa una proposta provocatoria: "Convoco tutti i brasiliani a fare un referendum per estradare il ministro Tarso Genro a Cuba". Secondo Yolanda Pereira è "una vergogna" che "un assassino italiano riceva tutto l'appoggio da parte delle autorità brasiliane". “Essere onesti in questo Brasile è una rarità”, aggiunge “Orla 17”. Intanto prosegue anche tra i politici il dibattito sul caso Battisti e l’ultima critica al governo Lula è arrivata dal governatore di San Paolo, Josè Serra, del partito socialdemocratico brasiliano.

“Non conosco i dettagli – ha dichiarato – ma in linea di principio non sono d’accordo.L’asilo politico mi sembra un’esagerazione”. Serra tra l’altro ha un passato di vittima della dittatura militare in Brasile: è stato esiliato politico in Bolivia, Uruguay e Cile negli anni Sessanta.

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