Il Brasile vara nuove regole di estradizione, ma salva ancora Battisti

Il governo brasiliano scrive un "nuovo" manuale di 770 pagine sulle regole per le estradizioni. Ma le norme non sono, guarda caso, retroattive. E Battisti si salva (ancora)

L'ex terrorista Cesare Battisti
L'ex terrorista Cesare Battisti

"Mai più un caso Battisti". Con questo slogan il governo brasiliano ha varato adesso un Manuale di estradizione provando a fare chiarezza in 770 pagine sullo spinoso argomento dell'estradizione. Alla base l'obiettivo di evitare lunghe diatribe come quella con l’Italia per il caso dell’ex militante di estrema sinistra degli Anni di Piombo, Cesare Battisti. Il ministero della giustizia di Brasilia ha divulgato il testo dedicato agli operatori e ai giuristi che assegna alla segreteria nazionale di giustizia il ruolo di autorità centrale sulle decisioni di estradizione, espulsione e deportazione di stranieri. Tuttavia, le "nuove" misure non hanno valore retroattivo. E, quindi, Battisti è salvo: la giustizia brasiliana lo ha graziata per l'ennesima volta.

Il documento elenca i 25 paesi con cui il Brasile ha firmato un accordo specifico sul tema. Tra questi figura anche l’Italia. Nell’introduzione del manuale il ministro della giustizia, Josè Eduardo Cardozo, spiega che il processo di integrazione del mondo globalizzato impone agli stati una particolare attenzione al movimento migratorio verso i loro territori perchè l’aumento vertiginoso del flusso è terreno fertile all’accesso e alla scalata della criminalità organizzata internazionale. "Nel frattempo i limiti verificati nel sistema legale di diversi paesi - continua il ministro brasiliano - reclamano un’attività amministrativa in cerca di armonia legislativa, affinché sia imposta la necessaria agilità ai procedimenti di estradizione, di persecuzione criminale, e alle altre misure di cooperazione, con regole chiare sufficienti ad attendere con soddisfazione le pretese di parte". Il manuale comprende considerazioni generali sui limiti dell’estradizione attiva (ossia quando il Brasile chiede a un altro paese un ricercato dalla giustizia locale) e passiva (il caso di Battisti, ossia quando un altro paese sollecita un ricercato che è in territorio brasiliano).

Nell’anno 2011 sono state concesse dal Brasile ventuno estradizioni passive a carico di cittadini stranieri. Con il nuovo manuale il governo brasiliano avrebbe provato a sancire la parola "fine" a futuri casi simili alla vicenda Battisti, che ha scottato le relazioni tra i due Paesi con l’odissea giuridica dell’ex terrorista italiano. Condannato all’ergastolo in contumacia da un tribunale italiano per quattro omicidi compiuti negli anni Settanta, Battisti fu arrestato a Rio de Janeiro nel 2007. La richiesta di estradizione proveniente dall’Italia è stata rifiutata nel gennaio 2009 dall’allora ministro della giustizia Tarso Genro che creò un’aspra polemica fondando la sua decisione sul timore di una persecuzione di Battisti in Italia per le sue idee politiche. La Corte Suprema annullò nel novembre dello stesso anno la delibera di Genro concedendo l’estradizione condizionata però alla decisione finale del presidente Luiz Inacio Lula da Silva.

Come ultimo atto, al termine del suo secondo e ultimo mandato il 31 dicembre 2010, Lula decise per il no all’estradizione, decisione ratificata con la libertà all’ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo (Pac) concessa dal Supremo Tribunale Federale l’8 giugno 2011. Guarda caso, anche il "nuovo" manuale sta dalla parte di Battisti...

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica