Cronaca locale

«La BreBeMi non la fa Gavio? Penati la blocca»

La Cdl contro il presidente della provincia: «Il no è il prezzo politico pagato a sinistra e verdi»

Gianandrea Zagato

Mentre la Serravalle coinvolge la questione morale e azzoppa Filippo Penati, sulla testa dei cittadini e delle imprese piomba l’ennesima scelta ideologica della giunta provinciale. «La BreBeMi è inutile e costosa» dichiara l’assessore alla Mobilità Paolo Matteucci. Che giudica «inutili tentativi» i contributi finanziari targati Anas «per tenere in vita un progetto di cui non sentiamo alcuna necessità».
Annotazione a nome e per conto dell’amministrazione di via Vivaio, dove si ignora la situazione viabilistica lombarda, quel gap infrastrutturale che Milano e la regione si portano sulle spalle come un macigno. Ma l’uscita dell’assessore diessino - che condanna all’immobilismo chi è spesso prigioniero in coda tra Milano e Brescia - va di pari passo con la bocciatura della Tangenziale Est Esterna firmata da un altro assessore provinciale, Pietro Mezzi.
«I sostenitori dell’asfalto devono attendere. I Verdi stanno con i sindaci, gli agricoltori, gli ambientalisti e i comitati che si oppongono alla Tem. Occorre chiarire una volta per tutte se la Provincia di Milano è dalla loro parte e da quella di chi propone le grandi opere» fa sapere l’ex sindaco di Melegnano indisponibile a dare il suo imprimatur agli interventi infrastrutturali. Messaggio di chi non giudica negativamente la scelta di Penati di pagare lautamente la conquista della cabina di regia della Serravalle solo però «se gli ingenti utili siano poi reinvestiti in opere finalizzate a sviluppare il trasporto pubblico e a migliorare l’ambiente». Come dire: «È necessario definire una strategia che delinei con chiarezza obiettivi e percorso per raggiungerli attraverso un preciso piano industriale, che al momento manca» denuncia l’assessore all’Ambiente.
Segnali dunque preoccupanti quelli che arrivano da Palazzo Isimbardi perché allontanano sempre più BreBeMi, Tem e Pedemontana: «Schizofrenia del centrosinistra sull’argomento» chiosa Bruno Dapei. Evidente, sottolinea il capogruppo provinciale di Forza Italia, che «esistono due Penati: quello sempre pronto a fare le autostrade con Gavio e quello che non le vuole se l’imprenditore di Tortona non fa parte della partita». Valutazione politica e amministrativa al siluro anti-asfalto lanciato dalla giunta di centrosinistra, che impone quindi «una nuova e seria riflessione» alla società che dovrà realizzare BreBeMi. Osservazione a una settimana dalla riunione del Cipe che dovrebbe dare il via libera definitivo al secondo tracciato della direttissima Milano-Brescia, quello che proprio accogliendo suggerimenti e richieste della Provincia ha fatto aumentare la stima dei costi del project financing.
Fotografia della realtà che grida allo scandalo ma non per Penati: «La BreBeMi è un’operazione privata, che si deve realizzare in project financing. Perà mancano 714 milioni e allora si dice all’Anas di indebitarsi e pagare. In cambio di trent’anni di pedaggi, che aumenteranno da 2,95 euro a 4,40 per cinquanta chilometri. L’Anas ripiana il debito, gli utenti pagano e l’autostrada resta ai privati».
«Visione deformata» annotano da Alleanza nazionale «a difesa della piccola Iri che l’ex sindaco di Sesto San Giovanni sta creando sprecando i soldi pubblici»: «Ma anche conferma che le infrastrutture per Penati sono solo sulla carta, che le autostrade sono un bene per soli ricchi e che la sua maggioranza non l’appoggia» sostiene Giovanni De Nicola.

Opinione che la coalizione al governo della Provincia non può smentire: «Questi sono fatti e decisioni sottoscritte da Penati che per far digerire il maxi-acquisto delle azioni di Gavio è pronto ad appiedare Milano».

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