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Brescia e Torino staccano il biglietto per la finale

Playoff di serie B: vince il Cittadella ma passano i lombardi. Bianchi spegne i sogni del Sassuolo. Si gioca il 9 e il 13

Brescia e Torino staccano il biglietto per la finale

Saranno Brescia e Torino a disputare la doppia finale che mercoledì all’Olimpico e domenica al Rigamonti designerà la terza squadra che farà compagnia in serie A a Lecce e Cesena. La dura legge dei playoff ha emesso i verdetti: le rondinelle bresciane, dopo aver vinto 1-0 in trasferta, subiscono lo stesso punteggio sul campo amico per una girata in area di Curiale a due minuti dal termine e si fanno dominare da un Cittadella in grande spolvero, ma vanno avanti grazie al miglior piazzamento ottenuto dopo 42 giornate (terzo posto). I granata del presidente Urbano Cairo, ieri scatenato in panchina, hanno invece fatto l’impresa andando a vincere 2-1 al Braglia (dove peraltro si erano già imposti 3-2 proprio un mese fa), dopo l’1-1 dell’andata che aveva suscitato non pochi malumori e musi lunghi nell’ambito societario.

Partita da brivido con il Torino (ieri in maglia bianca) in vantaggio dopo appena tre minuti grazie a Scaglia che sfrutta un assist del pressatissimo Bianchi e mette dentro un diagonale angolato. Il Toro sembra controllare la gara ma al 24’ arriva il pari: cross preciso da destra di Consolini e testa di Martinetti che indisturbato (con Loria e Pestrin a giocare alle belle statuine) schiaccia nell’angolino. A questo punto è il Sassuolo che difende il pareggio che lo proietterebbe in finale ma al 6’ della ripresa arriva il vantaggio decisivo dopo una veloce ripartenza con il pallone che viaggia da D’Ambrosio a Garofalo a Scaglia che crossa preciso e il bomber Bianchi non manca all’appuntamento mettendo di testa in rete il suo 26° gol stagionale e regalando al Torino la doppia sfida col Brescia.

«Sono rimasto in granata proprio per sdebitarmi con la società che mi ha atteso anche quando per sei mesi ho avuto problemi e ora voglio portare il Torino in serie A», il commento di Rolando Bianchi che ha confermato la sua fama di bomber doc e che ora se la vedrà con l’altro bomber made in Italy, il milanese (di San Siro)-bresciano Andrea Caracciolo, 24 gol in campionato e ieri in campo solo negli ultimi 15 minuti in quanto diffidato e preservato per le gare di finale. Ed è stato invece il Brescia a patire un Cittadella fresco, giovane e pimpante che, forse, avrebbe meritato qualcosa di più visto che Giunco ha colpito per due volte i pali al 31’ e al 10’ della ripresa. «Una partita così, con questa tensione e con tanta sofferenza mi è costata dieci anni di vita», il commento del presidente del Brescia Gino Corioni che in tribuna ha penato come poche altre volte.

L’obiettivo per i bresciani era la promozione diretta, ma il ko a Padova nell’ultima giornata aveva mandato in tilt l’ambiente, risollevatosi solo alla bella gara a Cittadella nell’andata quando le rondinelle avevano dimostrato una netta superiorità. Proprio tutto il contrario di quanto avvenuto invece ieri.

È comunque la dura legge del calcio dove le grandi e nobili decadute, Brescia e Torino appunto, non potevano non vincere contro le «piccole» Cittadella e Sassuolo che, ironia della sorte, non dispongono neppure di uno stadio adeguato alla serie A.

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