Bruckner non si fida: «L’Italia resta la favorita»

La veemenza del Ghana li aveva storditi, la sconfitta li aveva abbattuti. La prova nervosa e incolore dell’Italia avrebbe potuto risollevarli e fomentare illusioni sulla condizione di Totti e compagni. Invece, dal ritiro di Westerburg, i giocatori cechi non si lasciano andare a facili entusiasmi e dichiarazioni roboanti. Per i prossimi avversari degli azzurri, nell’ultima partita del primo turno, ieri solo golf e corsa, per concentrarsi su quella che «non è una finale, ma una vera gara di play off».
A parlare, mantenendo bassi sia i toni che il profilo, è il ct Karel Bruckner, che fa sapere di non fidarsi del nostro mezzo passo falso contro gli Stati Uniti: «Gli azzurri restano comunque i favoriti per questo girone - ha dichiarato -. E poi l’Italia è una squadra di esperienza, formata da forti giocatori e con una difesa perfetta».
Pre-tattica, scaramanzia o sincera preoccupazione? Bruckner, che spera nel miracoloso recupero di Milan Baros come unico attaccante disponibile, di certo punta a ripetere l’impresa già riuscita a Nedved e Bejbl agli Europei ’96, quando la Repubblica Ceca sconfisse l’Italia di Arrigo Sacchi. Ci spera, ma sa che non sarà la stessa Italia: «È un peccato incontrarci già adesso - conclude il 66enne allenatore ceco -. Mi sarebbe piaciuto trovare l’Italia in finale».
Il timore è la reazione di carattere degli uomini di Marcello Lippi, che spesso hanno dimostrato di sapere dare il meglio sotto pressione.

Bruckner lo sa e per questo evita proclami di battaglia in stile Bruce Arena; chiede solo ai suoi di restare sereni, promettendo di non stressarli. Un diverso approccio alla gara. Chissà che non ne nasca una diversa partita rispetto a quella di sabato contro gli Usa. Di gomitate e cartellini anche l’Italia ne ha davvero abbastanza.

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