Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Direttore,
vedo che il mio senso dellumorismo e quello di Alessandra Mussolini non hanno avuto leffetto di demolire lincredibile vicenda della mia supposta ascendenza ducesca. Linsistenza di televisioni e giornali (il tuo ha dedicato addirittura a questo caso ridicolo la prima pagina) ha molto irritato, oltre a me, mio fratello Stefano e altri parenti, anche per la dolorosa coincidenza con il secondo anniversario della morte di mia madre che cade in questi giorni.
Immaginavo che una risposta «seria» non sarebbe stata necessaria, ma mi vedo costretto a scriverla. Mia madre e mio padre si sono sposati a LAquila il 24 luglio 1943. Lascio allintelligenza del lettore (in assenza di quella dei colleghi) valutare la verosimiglianza di una deportazione di mia madre a Campo Imperatore con il velo nuziale ancora addosso. In ogni caso, mia madre non è mai andata ad Assergi (e meno che mai a Campo Imperatore) prima del 1949, quando vi prese servizio come insegnante. Mio padre nel '43, dopo aver fatto il militare in Puglia, non era al fronte perché richiamato in sede a LAquila. Mia madre, insegnante elementare dal '38 con assegnazione immediata della cattedra, non ha mai ovviamente lavorato nellalbergo in cui fu ospitato per qualche giorno Mussolini.
La mia forte somiglianza con mio fratello Stefano lascerebbe inoltre supporre una reincarnazione del Duce nel 1956.
Mi spiace molto che un evidente, spiacevolissimo malinteso abbia indotto Il Giornale ad attribuire a Giordano Bruno Guerri la rivelazione di una (inesistente) lettera in cui Mussolini avrebbe parlato di una (inesistente) signora Vespa a Campo Imperatore. Bruno Guerri si è infatti affrettato a smentire.
Credo di aver messo una pietra tombale sulla questione, sperando di non dover andare oltre.
Grazie e cordialità
Bruno Vespa
Prendiamo atto della lettera di Bruno Vespa e non dubitiamo certo delle sue parole.
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