Politica

Bugie e prove taroccate: va in onda la truffa

La character assassina­tion di Silvio Berlusconi da parte dei talk show «sinistror­si » prosegue ininterrotta. Lu­nedì sera è stato l’ Infedele di Gad Lerner a intingere il mi­crofono nel fiele per sparare contro il presidente del Consi­glio. Un’architettura talmente ben congegnata da suscitare l’indignazione del premier che con la sua telefonata al­l’ex direttore del Tg1 ha pro­dotto un altro miracolo televi­sivo: far impennare l’audien­ce lerneriana oltre il milione e mezzo di te­lespettatori. Un vero e proprio miracolo per una trasmissione che il critico Aldo Grasso ha così ben sintetizza­to: «Ospiti noiosi, ar­gomenti soporiferi, professoresse bana­li ». Lunedì sera niente di tutto questo: in sce­na il bunga bunga . In primo luogo un triste repêchage dei pettego­lezzi dell’ Espresso se­condo cui Berlsuconi a settembre non si sa­rebbe recato ai funera­li dell’incursore Ales­sandro Romani, cadu­to in Afghanistan, per dedicarsi ai propri sol­lazzi. Con annessa in­ter­vista allo scandaliz­zato finiano Gianfran­co Paglia, ex parà e me­daglia d’oro al valor militare, che a settem­bre partecipò ai fune­rali di Stato senza obiettare alcunché sull’assenza del primo mini­stro. Che in quei giorni stava cercando di ricostruire una maggioranza dopo la devasta­zione provocata dalla scissio­ne di Fli. In secundis , momento drammaturgico con l’attrice Lucrezia Lante della Rovere in tournée nei teatri con un monologo tratto da Malamo­re , libro sulle difficoltà della condizione femminile moder­na del direttore dell’ Unità Concita De Gregorio, pubbli­cato da Mondadori nel 2008, ben prima che la guerra a Sil­vio Berlusconi prevedesse pu­re lo spionaggio giudiziario. Insomma, il solito processo mediatico al Cav contumace con false accuse dove il pidiel­lino di turno è quasi impossi­bilitato a difendersi anche se la tosta europarlamentare Iva Zanicchi ha cercato di tenere botta. Ormai in tv è prassi. Lo dimostra anche Ballarò che martedì scorso ha compiuto il definitivo salto di qualità nel­la lotta al Cavaliere, ( «censura­to » dal conduttore Giovanni Floris): spacciare come prova della concupiscenza del pre­mier la foto di una gita in Sar­degna di un’estetista di Porde­none che si è fatta ritrarre as­sieme a Berlusconi. L’acme della fiction antiber­lusconiana è stato raggiunto ancora una volta dall’insupe­rato e insuperabile (purtrop­po) Annozero di Michele San­toro. La sezione televisiva di tutte le Procure antiberlusco­niane ha puntato tutto sull’at­tendibilità della escort Nadia Macrì dedicandole una lunga intervista dai contorni boccac­ceschi nella quale sono stati esibiti come regali del pre­mier i doni dell’ex marito del­la prostituta. Finzione che si trasforma in reality show : ve­nerdì scorso s’è scoperto co­me la sedicente testimone di un incontro sessuale tra il Cav e Ruby Rubacuori il 24 aprile scorso, data fatidica del pre­sunto incontro galante, non fosse ad Arcore nella circo­stanza. E i tabulati non sono smentibili... «Quella che ho visto non era Ruby ma una ragazza maroc­china che faceva la danza del ventre», ha dichiarato poi Ma­crì che i pm milanesi hanno frettolosamente convocato per non veder smontato in due secondi il traballante im­pianto accusatorio. E dire che da Santoro la foto autografata che il premier dona a tutti i suoi fan era stata elevata al rango di «pistola fumante». Ma per Annozero non è una novità dato che a fine 2009 ave­va inscenato un altro «maxi­processo » per rovesciare su Berlusconi e su Marcello Del­l’Utri le accuse mossegli da Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo col­luso con la mafia. Risultato: in tribunale i pentiti Graviano e Lo Nigro smentiscono che Forza Italia fosse una «creatu­ra » di Cosa nostra. Eppure l’oracolo Ciancimino è stato dichiarato inattendibile an­che dalla Procura di Firenze che indaga sulle stragi del ’93. L’importante è rovesciare fango contro il Cavaliere.

C’è una differenza: le storielle da Decameron di Lerner vanno in onda su una tv privata, le corbellerie di Ballarò e Anno­zero le pagano i cittadini col canone Rai.

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