Ore 9.56. In centro città nemmeno un autobus. «Ma come? Lo sciopero non era previsto tra unora?», chiedevano infuriati i genovesi al riparo sotto la tettoia. Già, perchè per essere certi di essere in rimessa alle 10.30, ieri mattina molti autisti dellAmt hanno pensato bene di non intraprendere nemmeno lultima corsa utile. Risultato? Unaattesa vana per chi sperava che gli autobus si sarebbero veramente fermati dopo le 10. Ma non cessa nemmeno di sorprendere la disorganizzazione di Trenitalia che anche di fronte a una soppressione del servizio, prevista per un tempo di 4 ore (dalle 9 alle 13), organizzata e conclamata ormai da parecchio tempo, non è stata in grado, se non a pochi minuti dalla partenza, di informare gli utenti sulla disponibilità o meno dei convogli attivi. Molte telefonate di protesta sono giunte ieri in redazione: fra tutte quella di un lettore che ha denunciato la soppressione del treno delle 7.21 che la figlia avrebbe dovuto prendere per giungere ad Acqui Terme alle 8.31. Questo nonostante i suoi orari non collimassero con lo sciopero, per consentire al personale viaggiante di portare in rimessa i convogli e cambiarsi con tutta calma. O perlomeno questo gli era stato riferito. Così alla fine anche per le ferrovie lo sciopero di ieri anziché 4 ore, ne è durato 5, forse anche 6, se già dalle 7 di mattina non si vedeva più neanche lombra di un treno. A questo punto però il Giornale provava a sua volta a richiamare il medesimo numero (892021) per verificare laccaduto, e la perplessità è stata dilagante nellascoltare le parole confuse di chi, dallaltro capo del filo, anzichè chiarire la situazione, balbettava di non avere idea di quali treni partissero e quali no se non a pochi minuti dalla partenza. «Non so, provi a venire sul binario alle 7, non so, boh. E se cè bene, e se non cè...».
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