Egregio Dottor Granzotto, ho letto la sua risposta al signor Massimi, il quale, tanto per sottolineare il disprezzo nei suoi (nostri) confronti, le si rivolge con un diretto «Granzotto» e il «tu». Sorvolo sulla sintassi del signore in questione e vengo alla domanda: alla fine della lettera scrive, con tono vagamente mafioso, che è meglio non si riferisca cosa dicono di Granzotto (e delle altre firme del Giornale) all'Ordine dei giornalisti. Perché, cosa dicono? E il signor Massimi come fa ad essere a conoscenza di questi fatti? È forse giornalista? (E scrive in quel modo?) E perché allOrdine pensano e dicono chissà cosa solo su di voi e non, ad esempio, sui giornalisti di Repubblica?
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Avrebbe dovuto leggerla nelloriginale, quella mail, caro Biglio. Mosso da civile pietà, il collega che lha «passata» lha anche ripulita dagli ictus linguistici (le solite «x» al posto di «per» e via dicendo) e dagli strafalcioni grammaticali più clamorosi. Lo sa che mi ha risposto, Massimi? Sostenendo che col blocco di Gaza lEgitto centra niente. «LEgitto arabo fratello - scrive quel bel tomo - è tenuto a controllare la frontiera Egitto-Gaza sotto gli occhi degli osservatori internazionali (di cui 20 carabinieri)». Avrebbe dovuto aggiungere che quello che «lEgitto arabo fratello» controlla è che da quella frontiera non passi nemmeno uno spillo. Ma Massimi è capatosta e insiste: «non lEgitto ma Israele è il paese occupante la palestina; quindi è Israele che deve fare passare i pacifisti con gli aiuti umanitari». Ma non dovrebbe essere il contrario? Vai a capirli, i Massimi. In quanto alla Battaglia di Gaza tra gli schieramenti filo-hamas e filo-fatah con la vittoria dei primi, ecco come la vede il nostro: «Hamas ha vinto le elezioni democraticamente a Gaza, poi è stata costretta a cacciare i poliziotti di Abu Mazen poiché erano tutti corrotti. quindi Hamas non ha preso il potere con la forza a Gaza». Una conoscenza dei fatti unita a logica a prova di bomba, niente da dire. Infine, attacca con gli insulti. Stavolta se la prende con «Salluso» (Alessandro Sallusti, il nostro condirettore) e Vittorio Feltri i quali «in un paese normale sarebbero da processare per crimini contro lumanità per tutto il male che hanno fatto alle persone e alla informazione cioè alla cultura patrimonio di tutta lumanità». Ma non suo, su questo non ci piove.
Per venire allOrdine dei Giornalisti, caro Biglio, sappia che ne porto molto rispetto. E manifesto esteriormente la mia deferenza tenendomene, appunto, a rispettosa distanza. Perché poi quel genio di Massimo Massimi sia certo che in quellambiente di me dicono peste e corna proprio non lo so. Forse è un giornalista che in mancanza daltro svago passa il suo tempo a conversare con i membri dellOrdine (istituito, mi piace ricordarlo, nellanno 1925, IV dellera fascista). Forse lha buttata là, come la storia del «controllo» egiziano alla frontiera con Gaza.
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