C'è una nuova frontiera nella cura dei tumori

L'hanno scelto oltre 21mila donne, tante sono le incaricate della vendita a domicilio dei cosmetici naturali svizzeri distribuiti nel nostro Paese da Just Italia. Questo piccolo grande esercito ha deciso, sulla base di una preselezione operata da un comitato composto da alcune colleghe, dipendenti e fondatori di Just Italia, di destinare un finanziamento da 300.000 euro al progetto di un nuovo acceleratore compatto per Adroterapia promosso da Fondazione Tera (Fondazione Per Adroterapia Oncologica). Nel mirino c'è un deciso avanzamento nell'efficacia della diagnosi e della cura dei tumori solidi, con un attenzione particolare a quelli che colpiscono i bambini.
Cosa s'intende per adroterapia? Si tratta di una branca della radioterapia che, invece di utilizzare raggi X impiega particelle più pesanti - definite adroni - quali i protoni e gli ioni di carbonio. «A differenza dei raggi x - spiega Ugo Amaldi, presidente di Fondazione Tera, che dispone di un proprio laboratorio presso il Cern di Ginevra - grazie alla loro maggiore energia, i protoni e gli ioni di carbonio possono colpire il bersaglio con fasci meno numerosi e molto più concentrati, con la conseguenza di provocare meno danni ai tessuti circostanti, in particolare agli organi».
L'adroterapia, però, richiede acceleratori lineari molto ingombranti e costosi. Nel mondo i centri adroterapici sono ancora pochi. Due si trovano in Italia (Pavia e Trento). Il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologia (Cnao) di Pavia è stato progettato da Fondazione Tera e costruito dalla Fondazione Cnao ed effettua trattamenti sia con protoni (protonterapia) sia con ioni di carbonio (necessari per i tumori più radioresistenti).
Qual è la sfida condivisa da Fondazione Tera e Fondazione Just? «È lo sviluppo - spiega Amaldi - di un nuovo acceleratore lineare compatto e rotante per la protonterapia, che nel mondo si considera la radioterapia più efficace per tutti i bambini con tumori solidi. Nell'attuale prototipo, l'acceleratore è lungo 11 metri, ma puntiamo a ridurlo a 6 metri. Questo consentirà di creare centri di protonterapia con apparecchiature di piccole dimensioni e meno costose diffusi sul territorio».
Per sostenere il progetto, Just Italia ha messo in vendita Futuro senza confini, un miniset composto da una bag e tre cosmetici. Per ogni miniset venduto, 1,5 euro confluiranno nel fondo destinato a Fondazione Tera. «Noi - dichiara Marco Salvatori, presidente di Fondazione Just Italia - garantiremo comunque i 300.000 euro.

E in questo caso, le nostre incaricate alle vendite diventano autentici “moltiplicatori” di solidarietà, presentando il progetto e le sue finalità a migliaia di clienti sul territorio nazionale».

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