Adesso «il caso Welby» diventa il «caso Riccio». E a dirimerlo tocca allOrdine dei medici di Cremona che dovrà giudicare lanestesista che «ha staccato la spina». Quel gesto che il malato di distrofia muscolare ha per tanto tempo invocato. Ma quali rischi, oltre ai quindici anni di carcere previsti dalla giustizia ordinaria, corre il medico che ha spento il respiratore che teneva in vita Piergiorgio Welby? La sorte professionale di Riccio è tutta racchiusa nellarticolo 35 del codice deontologico: «Il medico - ricorda Andrea Bianchi, presidente dellordine dei medici di Cremona, che ieri sera si è riunito per decidere laudizione di Riccio - deve desistere da diagnosi e cure se il paziente le rifiuta». Questa norma è unancora di salvezza. Ma resta il problema dellinterpretazione, fissare cioè quel confine che separa i diritti del malato dalleutanasia. Come si comporterà, allora, la giustizia dei camici bianchi? La risposta arriva da Amedeo Bianco, presidente della Federazione degli ordini dei medici. «Lordine di Cremona, da cui dipende il dottor Mario Riccio, comincerà aprendo una procedura di chiarimento sulla vicenda. In base alle risposte, l'ordine deciderà se dar luogo a un procedimento disciplinare anche nellinteresse del professionista. Il presidente proporrà alla commissione medici di valutare se esistono gli estremi per unimputazione deontologica; se cè stata violazione di alcuni articoli del codice deontologico.
Il medico dovrà rispondere al consiglio, cioè allorgano che valuterà le eventuali possibilità che vanno dall'assoluzione alla radiazione. Tra questi due provvedimenti in mezzo ci sono: il richiamo, la censura (un atto ufficiale), lammonimento formale e la sospensione per un tempo massimo di sei mesi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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