C’è il sole, salta Napoli-Juventus

C’è il sole, salta Napoli-Juventus

NapoliLe sette ore di forte pioggia abbattutasi su Napoli hanno indotto il prefetto Andrea De Martino ed il sindaco Luigi De Magistris a rinviare il posticipo di serie A Napoli–Juventus, in programma ieri sera allo stadio San Paolo. La decisione e’ arrivata poco dopo mezzogiorno ed e’ stata presa al termine di una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza tenutasi in Prefettura, cui ha partecipato, con De Martino e De Magistris, anche l’assessore alla Protezione civile regionale Edoardo Cosenza. La partita e’ stata rinviata soprattutto per tutelare la incolumità dei sessantamila tifosi che si sarebbero recati allo stadio per assistere al match. La pioggia torrenziale abbattutasi sulla città ha provocato l’allagamento non solo del prato del San Paolo ma anche delle strade di Fuorigrotta che hanno generato già nella mattinata di ieri enormi disagi alla circolazione. Facile immaginare che cosa sarebbe accaduto nel tardo pomeriggio quando il quartiere dello stadio sarebbe stato invaso da migliaia di auto. E il rinvio ha anche aiutato i vigili urbani in perenne emergenza, visto che le loro auto in questi giorni sono restate a secco di benzina. Come avrebbero istituito barriere e posti di blocco per tenere a bada gli automobilisti più indisciplinati del mondo?
Ma, ironia della sorte, poco dopo il termine del Comitato, su Napoli e’ tornato a splendere il sole tanto da ingenerare qualche dubbio sulla decisione di rinviare la partita.
Il direttore sportivo azzurro Riccardo Bigon ha detto di condividere la decisione della Prefettura perché «poteva diventare una situazione rischiosa». Secondo Bigon «c'era anche il serio rischio che la partita fosse rinviata direttamente dall'arbitro per impraticabilità di campo».


L’amministratore delegato della Juventus Giuseppe Marotta ha appreso a malincuore la notizia del rinvio: «Dal punto di vista sportivo, avremmo preferito giocare perchè siamo in un periodo di forma eccellente. Pero’ci siamo attenuti e ci atteniamo a quanto deciso».

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