La cabala turba i sogni dell’Inghilterra

Gli ultimi scontri diretti sono favorevoli al Portogallo. Tra i bianchi rientra Lampard. In forse Cristiano Ronaldo

Paolo Marchi

Se la cabala avesse delle certezze, oggi il quarto di finale tra Inghilterra e Portogallo finirebbe con la promozione dei lusitani e l’eliminazione degli inglesi che sono sì in vantaggio a livello di scontri diretti (21, nove i successi, altrettanti i pareggi e tre le sconfitte) ma che negli ultimi anni hanno sofferto assai. Si giocherà a Gelsenkirchen con inizio alle cinque quando la temperatura attesa sarà di almeno 28 gradi, previsione che ha spinto gli organizzatori a chiudere il tetto dello stadio, la Veltins Arena, per renderlo più vivibile per chi dovrà dannarsi in campo e più energie risparmia meglio si sente.
Ai Mondiali questa è un partita che va in scena ogni vent’anni. La prima del 1966, quando la doppietta di Bobby Charlton pesò più della rete di Eusebio. La rivincita nell’86: 1-0, gol di Carlos Manuel. Quello che preoccupa gli inglesi sono ben altri ricordi: il ct Eriksson ha sempre perso opposto a una squadra di Scolari, il Brasile quattro anni fa in Giappone e il Portogallo agli Europei del 2004. Idem Beckham: presente agli Europei portoghesi e presente pure in quello olandese del 2000 quando gli inglesi chiusero la metà iniziale in vantaggio per 2-0, salvo arrivare al 90’ sotto per 3-2.
Entrambe le squadre hanno faticato per superare gli ottavi. L’Inghilterra, che ha patito il pesante infortunio di Owen e ha recuperato Rooney, lontano però da una forma splendida splendente, non ha mai giocato un calcio spettacolare, nemmeno contro l’Ecuador superato di misura 1-0. Ieri Frank Lampard è tornato a disposizione del commissario tecnico che però deciderà solo oggi se utilizzarlo, anche se lo stesso giocatore ha detto di sentirsi bene, pronto a scendere in campo. Recuperato in difesa Gary Neville, bloccatosi nell’incontro di esordio con il Paraguay. I punti di riferimento saranno Hargreaves a centrocampo (a cinque) e Rooney in attacco, unica punta.
A livello Portogallo invece, Luis Felipe Scolari conta di riavere Cristiano Ronaldo, fermato da una contrattura a una coscia nella «battaglia» con l’Olanda, dodici ammoniti e quattro espulsi, record iridato. Se il ritorno di Lampard è scontato, quello di Ronaldo lo è molto meno. L’ala ieri non si è allenato, a differenza dell’inglese, perché ancora dolorante. Averlo è importante per Scolari, tenuto pure conto che Deco e Costinha sono squalificati: «Sono giocatori speciali», la chiosa preoccupata di un allenatore che tra il Brasile nella coppa del mondo del 2002 e il Portogallo adesso, ha vinto finora per undici volte consecutive.
Scolari ha fama di vincente e questo lo rende appetibile agli occhi di tante federazioni, compresa quella inglese che non ha ancora trovato un successore per Eriksson. Ha detto il brasiliano: «Non escluderei di diventare un giorno il tecnico dell’Inghilterra. Il mio attuale contratto scadrà a fine luglio, ci sono le premesse per rinnovarlo ma non ne parlo, non è il momento».
Oggi Gelsenkirchen sarà invasa dai supporter inglesi (consumo medio di birra 8 litri a testa). Ne sono attesi ottantamila contro ventimila portoghesi.

Lo stadio ha una capacità di 53mila posti. I lusitani sono a posto, cinquantamila inglesi resteranno fuori per seguire il match all’ippodromo dove su due maxischermi sarà trasmessa la diretta con il commento della Bbc.

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