Le cabine elettriche cambiano volto e sposano il territorio

Le nuove strutture puntano su efficienza e rispetto dell'ambiente. Più facile anche la manutenzione

Le cabine elettriche cambiano volto e sposano il territorio
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Utili sono utili, anzi indispensabili, anche perché in loro assenza sarebbe difficile premere un interruttore e averne in cambio luce. Ma possono essere anche belle e ancora più efficienti, se l'innovazione crea loro un nuovo vestito, cucito su misura per integrarsi al meglio con il territorio. Le «modelle» sono le cabine secondarie, stilista invece è Enel, che ha realizzato un design innovativo che le rende più moderne e in armonia con le comunità locali. Ma esattamente di cosa parliamo, quando parliamo di cabine secondarie? Possiamo immaginare il sistema elettrico come una catena formata da quattro anelli fondamentali: produzione, trasmissione, distribuzione e vendita. Il terzo anello, la rete di distribuzione, è l'infrastruttura che prende l'energia dalla rete di alta tensione e la «porta» fino al consumatore: famiglie, imprese e servizi pubblici e privati.

La rete di distribuzione si snoda in componenti principali, come le cabine primarie (che trasformano l'energia da alta a media tensione), quelle secondarie (da media a bassa tensione) e i trasformatori che riducono definitivamente la tensione per renderla adatta all'uso domestico. Le cabine secondarie hanno un ruolo chiave per l'efficienza dell'intera rete elettrica perché dotate di sistemi di comunicazione e sofisticate apparecchiature che curano il monitoraggio costante dell'infrastruttura. Ma se la funzione delle cabine secondarie è indispensabile oggi come ieri, in termini estetici e di efficienza le cose possono cambiare, e in meglio: dalle classiche torrette in muratura si è passati a modelli più moderni, spesso realizzati con moduli prefabbricati, più discreti e integrati con il contesto urbano.

Le nuove cabine di Enel vanno in questa direzione, più efficienza e sostenibilità attraverso un nuovo design che le trasforma in un sistema modulare, in grado di adattarsi alle esigenze specifiche del contesto e calarsi armonicamente in ogni ambiente, urbano o rurale, storico o moderno che sia. Un modello che offre numerosi vantaggi: più efficienza (gli elementi sostituibili facilitano la manutenzione), maggiore resilienza (i moduli di raffrescamento permettono di ospitare nuovi apparati digitali) e più facile trasportabilità (la struttura in acciaio e i pannelli in calcestruzzo fibrorinforzato fanno sì che le cabine si possano spostare agilmente montate o smontate, anche in aree più impervie), ma anche più robustezza e rapidità di montaggio, grazie all'assemblaggio a secco che riduce i tempi e i costi operativi.

Tutte caratteristiche innovative oggi riconoscibili nella prima installazione realizzata, a Pian Camuno, provincia di Brescia. L'origine della ricerca del nuovo design è datata 2022, quando Enel lanciò una challenge - in parole povere una sfida intellettuale e operativa - ospitata su Open Innovability, la piattaforma di crowdsourcing che il Gruppo energetico ha sviluppato per andare a caccia di soluzioni innovative avvalendosi delle più brillanti idee e tecnologie in circolazione, provenienti da startup, aziende, mondo accademico o investitori.

A partire dal concept vincente, «Enel Box» del designer Eugenio Bini, Enel ha poi ulteriormente arricchito la nuova cabina secondaria aggiungendo ulteriori prestazioni nella fase realizzativa: il modello di sostenibilità, tangibile e integrato con il territorio, che oggi vediamo a Pian Camuno, e potenzialmente replicabile altrove.

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