Politica

Caccia ai banditi che hanno ferito il tabaccaio

La paura, poi lo sparo. «Ho agito d'istinto e dopo, ragionando a freddo, ho capito che ho rischiato la vita». Sono le parole che Gerardo Dibitetto, uno dei titolari del bar tabaccheria di viale Certosa a Milano, rimasto ferito ieri per aver reagito a un tentativo di rapina, ha detto ieri all'assessore alla Sicurezza del Comune, Guido Manca, che gli ha fatto visita in ospedale. «Mi ha detto - ha raccontato Manca - che la sua reazione ai due malviventi è stata istintiva, un moto di ribellione verso un'ingiustizia. Nella foga e per la rabbia, mentre inseguiva uno dei due rapinatori, non si è neppure accorto della prima ferita, non ha sentito il primo colpo. Solo dopo, ragionando a freddo, ha capito quel che ha rischiato». È caccia, intanto, ai rapinatori che ieri hanno ferito Gerardo Dibitetto, tabaccaio 52enne di viale Certosa. Gli investigatori della squadra mobile di via Fatebenefratelli stanno vagliando le testimonianze del ferito, del fratello e di altri due testimoni, una dipendente del negozio e un vicino, che hanno assistito al colpo.

Secondo le testimonianze i rapinatori sarebbero due: uno sui 40 anni stempiato, robusto, alto un metro e 65 circa e dal forte accento campano e l'altro sui 25-30 anni alto circa un metro e 75, con occhi chiari e capelli biondi corti.

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