Caccia a chi ha massacrato cagnetta e 4 cuccioli

Gli animali lasciati morire chiusi in un sacco abbandonato lungo il canale Villoresi, nei pressi della cascina Fabriziana. La Procura di Milano ha aperto un’indagine

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Michele Perla

Affidarli ad un canile sarebbe stato più semplice e soprattutto più umano. Invece non si sono limitati ad abbandonare in qualche campo i cinque cani, fra cui quattro appena nati. Li hanno voluti massacrare nella maniera più brutale, tagliando loro la pancia e lasciandoli morire rinchiusi in una sacco. Un episodio agghiacciante, del quale è stata informata la Procura di Milano e che ha dato il via ad una complessa indagine avviata dai carabinieri.
I fatti. Qualche giorno fa una ragazza porta a spasso il suo cagnolino lungo il canale Villoresi, nei prati vicino alla cascina Fabriziana, a poche centinaia di metri dal deposito Agip fra Pregnana Milanese e Rho. Il cane corre nel verde e ad un certo punto si ferma vicino ad un sacco di plastica, di quelli generalmente usati per la spazzatura. La padrona lo chiama, pensa chi si tratti della solita immondizia abbandonata nei campi da parte di qualche incivile. Ma il cagnolino non ne vuole sapere di tornare indietro. Abbaia e si mostra irrequieto. Così la ragazza si avvicina e subito capisce che nell’involucro in cellophane non ci sono i soliti rifiuti. Quando si decide ad aprirlo si sente mancare: la scena è raccapricciante e va al di là di ogni immaginazione. Dentro c’è infatti una cagnetta con i suoi quattro cuccioli feriti mortalmente e selvaggiamente da ignoti. La giovane corre via e si precipita alla stazione dei carabinieri più vicina per denunciare il macabro ritrovamento, sporgendo denuncia contro ignoti. I militari accorrono sul posto, ma non possono far altro che constatare la barbarie consumatasi al riparo da occhi indiscreti.
«Purtroppo non abbiamo potuto far nulla per salvare la vita della mamma e dei suoi cagnolini – spiegano a Dimensione Animale, il sodalizio animalista che sul territorio si occupa di cani e gatti randagi -; qualcosa possiamo invece fare se qualcuno ci aiutasse a individuare la persona che ha compiuto questo scempio. Se si hanno sospetti, o anche informazioni utili per risalire a chi ha abbandonato il sacco, si contattino i carabinieri».

Anche perché, contrariamente al passato, oggi la legislazione per chi maltratta gli animali è molto più severa di un tempo. Le pene vanno da un minimo di tre mesi di reclusione ad un massimo di 18 e quelle pecuniarie dai 3mila ai 160mila euro.

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