Caccia al tesoro di Zagaria: nel mirino imprese e conti Perquisita finanziaria ligure

Gli uomini della guardia di finanza di Napoli sono alla ricerca dell'impero economico del boss. Perquisiti parenti e accoliti sparsi nei territori di Casal di Principe

Caccia al tesoro di Zagaria: nel mirino imprese e conti Perquisita finanziaria ligure

E' caccia al tesoro di Michele Zagaria: 125 finanzieri del comando provinciale di Napoli, coordinati dalla Direzione Distrettuale antimafia e dal pm Catello Maresca, sono al lavoro dalle prime ore della mattina per effettuare 33 perquisizioni nei confronti di parenti e accoliti del boss, sparse nei territori di Casal di Principe, San Cipriano di Aversa, Trentola Ducenta, Casapesenna, Bologna e Sanremo. Gli uomini della finanza sono stati a controllare anche la casa del padre Nicola e dei fratelli Antonio, Carmine e Pasquale, questi ultimi due attualmente detenuti.

Finora sono stati sequestrati una piccola cassaforte scoperta nell’abitazione del padre e un libretto di pensione. Ma nel corso delle altre operazioni sono stati rinvenuti parecchi documenti con nomi di possibili affiliati, che saranno controllati al più presto. Tra i perquisiti compaiono i nomi di diversi imprenditori che potrebbero essere stati dei prestanome dello stesso Zagaria, o responsabili di aziende riconducibili ai Casalesi. Le fiamme gialle spiegano che le perquisizioni: "sono finalizzate al sequestro di documentazione contabile ed extracontabile nonché di supporti informatici utili a ricostruire l’assetto dell'impero economico gestito dall’ormai ex 'primula rossa' della camorra e dalla sua famiglia", ma anche al sequestro di denaro in contante e beni di lusso.

Le perquisizioni si sono soffermate in particolare sul legale rappresentante di una società finanziaria, a Sanremo, dove la guardia di finanza di Imperia, delegata dai colleghi napoletani, ha perquisito la sede della società e l’abitazione dell'agente finanziario. L'uomo, 45 anni, per ora non è indagato ma pare abbia dei contatti a Casepesenna (il comune del casertano dove è stato trovato Zagaria), ritenute dalle forze dell’ordine vicine proprio al clan dei Casalesi.

Presi di mira anche alcuni cronisti che stanno seguendo le perquisizioni a Casapesenna.

Hanno raccontato di essere stati minacciati da alcuni esponenti del clan di Zagaria con intimidazioni di tipo verbale, minacciando di sequestrare le macchine fotografiche. Un giornalista ha aggiunto che hanno anche trascritto i numeri di targa delle auto di tutti gli operatori d’informazione.

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