Stava allestendo il vano ascensore in attesa dellinstallazione dellimpianto, quando ha messo un piede in fallo ed è caduto nel vuoto. Un salto di un solo piano, non più di tre metri, ma limpatto con il suo suolo è stato ugualmente mortale. E quando sono arrivati i soccorsi per Nicola Marnò, 41 anni non cera più nulla da fare.
Lincidente, pur completamente diverso nella dinamica, ricorda la drammatica caduta di un montacarichi appena il mese scorso ad Assago che ha causato la morte Massimo Bertasa, 41 anni, di Cologno Monzese, e il ferimento di due suoi colleghi. In quelloccasione i tre operai erano andati a recuperare un «rack» metallico per server, dal quinto piano di una palazzina allinterno del centro direzionale di Milanofiori. Cosa sia esattamente successo è ancora oggetto di indagini, si sicuro si sa solo che i soccorritori hanno trovato due operai dentro lascensore, mentre il terzo era sopra, insieme allarmadio metallico. Non è escluso dunque che i tre non riuscendo a fare entrare il «rack» nella cabina, abbiano deciso di farlo scendere sistemandolo sul tetto del montacarichi.
Molto più «banale» invece la caduta che ha causato la morte pressoché istantanea di Marnò. Luomo, residente a Magenta in via Crivelli, era dipendente della Gierre Lift di Arese. Una solida azienda che in passato ha già realizzato in città gli impianti dellUniversità Bocconi, della banca San Paolo Intesa, della sede milanese del noto marchio di abbigliamento Diesel e del prestigioso hotel Town House. In questi giorni lazienda era impegnata nella realizzazione di unascensore allinterno di una palazzina in via Verro 46 al Morivione. Lo stabile è infatti oggetto di una ristrutturazione per il rifacimento della facciata e il recupero del sottotetto, che porterà il palazzo dai tre ai quattro piani di altezza.
Verso le 11.30 Nicola Marnò si trovava al piano terreno impegnato con un collega di fronte alla porta della tromba dellascensore, per predisporre tutti i collegamenti per la successiva installazione dellimpianto. Non è chiaro cosa sia successo, luomo potrebbe aver perso lequilibrio e essere caduto a testa in giù nel vuoto, piombando al interrato, con un volo di circa tre metri. Dunque non una grande altezza, ma la caduta scomposta sul pavimento di cemento armato è stata ugualmente fatale al lavoratore. Infatti è stato subito dato lallarme, dopo pochi istanti sul posto sono arrivati i medici inviati dalla centrale operativa del 118. Il povero Marnò è stato poi recuperato senza difficoltà ma per lui ormai non cera più nulla da fare.
In via Verro sono arrivati anche gli agenti del 113 che hanno eseguito i primi rilievi per cercare di capire lesatta dinamica della caduta.
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