Cè il calcio esaltante. Quello del Borriello che qualsiasi voto gli va stretto e quello del Cassano che da solo vale una squadra. E cè il calcio che fa vergognare. È il calcio dato, in nome dellaltro calcio, alla civiltà e allo sport. È quanto accaduto la notte scorsa, per lennesima volta, in piazza Manin, lungo la scalinata che sale verso via Cabella. Secchiate di vernice prima a tinte rossoblù, poi blucerchiate (o vicerversa, non cambia di sicuro) lungo la rampa, e anche contro le serrande dei negozi. Scritte e offese reciproche sui muri dei palazzi, con la scusa di Genoa e Samp. Insulti alle forze dellordine. Una sfida folle che ha prodotto solo un imbrattamento in cui i colori si mischiavano insieme, tanto per dire ai vandali entrati in azione che hanno ottenuto persino quel risultato che tanto considerano un sacrilegio sportivo: la fusione dei colori delle due squadre cittadine.
Fosse solo quello il problema. Ieri, lungo la scalinata imbrattata e con la vernice ancora più viscida per la pioggia, una donna è scivolata e si è rotta una gamba. È stato necessario transennare per tutta la mattinata la scala. Sono intervenuti i vigili del fuoco con unautobotte e lidrante per pulire al meglio. Una squadra dellAmiu ha completato il lavoro, di fronte ai volti sconsolati dei negozianti. Il tabaccaio, con le serrande naturalmente abbassate e le serrature bloccate dalla vernice, si rivolge ai vandali: «Visto che intanto anche se li trovano non li puniscono, almeno che vengano qui. Io pago i secchi di vernice, si scelgono le mie due serrande, una la fanno rossoblù, laltra blucerchiata e a me sta bene, purché la finiscano. La realtà è che qui dovrebbero anche intervenire le due società». La gente che passa a fatica, dovendo scendere dal marciapiede, si chiede perché mai non si possano usare le telecamere della vicina banca per scoprire i teppisti. «Macché - allarga le braccia un esercente -.
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