La strategia difensiva di Francesco Acerbi è molto chiara: non ho offeso nessuno, è tutto un malinteso. L’ha detto lunedì ai giornalisti, martedì all’Inter e lo dirà domani al procuratore federale Chiné, che lo ascolterà su mandato del giudice sportivo. Resta da capire di cosa si sia allora scusato in campo con Juan Jesus, sotto gli occhi dell’arbitro La Penna, cui il calciatore del Napoli si era rivolto dopo essersi preso quello che secondo Acerbi sarebbe un insulto (negro). Acerbi che però nell’ultima versione sostiene di avere detto, «ti faccio nero», da cui il malinteso. Fa quasi sorridere e vedremo se Chinè avrà voglia di farlo.
In palio c’è il futuro prossimo della carriera di Acerbi, 36 anni. Se subirà la squalifica da codice, le 10 giornate minime non sarebbero scontate per intero in questa stagione (mancano 9 partite) e quindi durante gli Europei, l’Italia dovrebbe avere in gruppo un calciatore squalificato per razzismo. Possiamo permettercelo? Se invece Chinè credesse al malinteso, la squalifica potrebbe essere inferiore o addirittura non esserci. Significherebbe a quel punto che in Serie A c’è un calciatore mitomane e falso. Perché nel suo post Instagram Juan Jesus è stato molto chiaro: «(Acerbi) mi ha chiesto scusa, aggiungendo poi anche “per me negro è un insulto come un altro”».
Vuole il caso (?) che la scorsa settimana, il Napoli e Juan Jesus avessero preparato un contenuto social, diffuso proprio ieri in cui il brasiliano, parlando con un ragazzino nero delle giovanili, vittima di discriminazioni in campo, spiega il suo pensiero. «Il razzista ha il cervello piccolo. Tu non rispondere e fagli due gol. Però dentro dite devi essere sicuro che non è per il tuo colore, la tua religione o perché vivi in un altro posto che la gente ti può fare quello che vuole».
Il difensore del Napoli potrebbe essere ascoltato già oggi, anche lui in video conferenza, o direttamente domani. La procura ha acquisito tutte le immagini e i file audio, sentirà anche l’arbitro La Penna e poi manderà il frutto del suo lavoro al gs Mastrandrea, che emetterà il verdetto. Giusto ricordare una volta di più come non sia necessaria la pistola fumante, perché nell’ordinamento sportivo l’onere della prova spetta alla difesa.
Il rischio è che qualcuno ne approfitti, ma certo non sembra questo il caso, visto che per Juan Jesus sarebbe finito tutto con l’intervista post partita a Dazn, se nel maldestro tentativo di difendersi (ma chi l’ha consigliato?) Acerbi non l’avesse nei fatti accusato di essere bugiardo- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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