Yonghong Li è finito di nuovo nei guai. Secondo documenti ufficiali del Tribunale di Hong Kong consultati da Calcio e Finanza, infatti, l'ex proprietario del Milan è stato dichiarato in bancarotta lo scorso luglio per un debito non pagato da 280 milioni di dollari, con l’udienza per la procedura di liquidazione fissata il prossimo gennaio.
La decisione è arrivata lo scorso luglio al termine di un procedimento promosso da cinque fondi d’investimento con sede alle Isole Cayman, controllati indirettamente da China CITIC Financial AMC International Holding Limited, gruppo statale cinese quotato alla Borsa di Hong Kong.Al centro della vicenda vi è un debito di 289,17 milioni di dollari riferito alla garanzia personale che Li aveva sottoscritto nel 2017 in favore dei fondi per l’emissione di bond da 150 milioni di dollari, attraverso cui venne finanziato l’acquisto del Milan da Fininvest. La società emittente dei bond era la Rossoneri Advance Co. Limited, una delle strutture offshore utilizzate da Li per controllare il club, per cui nei giorni scorsi è stata chiesta la liquidazione.
Il Tribunale di Hong Kong ha respinto le contestazioni presentate dall’ex proprietario rossonero. Li aveva cercato di opporsi all’ordine di fallimento sostenendo da un lato che non gli fosse mai stata notificata una valida richiesta di pagamento, e dall’altro che l’importo del debito fosse stato calcolato in modo errato. I giudici hanno ritenuto entrambe le argomentazioni "prive di fondamento", sottolineando che la garanzia firmata da Li prevedeva una responsabilità "come debitore principale", dunque non subordinata ad alcuna richiesta scritta. Anche eventuali discrepanze nei calcoli degli interessi o nei pagamenti già effettuati – spiegano i giudici – non intaccano la sostanza della vicenda: il debito rimane ampiamente superiore ai 160 milioni di dollari, e il debitore non ha dimostrato di avere i mezzi per onorarlo. "La Corte – si legge nel provvedimento – non ravvisa alcuna disputa autentica o sostanziale sul debito. Il signor Li Yonghong è insolvente e non vi è alcuna ingiustizia nel dichiararne il fallimento".
Da qui è nata così la richiesta di liquidazione per la Rossoneri Advance Co. Limited, una delle holding con sede nelle Isole Vergini Britanniche attraverso cui Li controllava il Milan. La holding in particolare è stata posta in liquidazione nei giorni scorsi su istanza del creditore General Fantasy Limited. Come noto l'imprenditore cinese perse il controllo del club rossonero nel 2018, quando il fondo Elliott escusse il pegno sul 100% del capitale della Rossoneri Sport Investment, a cui faceva capo il 99,93% del Milan. "Il mio inizio è arrivato nell'epoca nefasta di Yonghong Li. Poi è subentrata Elliott e tutto è cambiato", ricordò qualche tempo fa il presidente del Milan Paolo Scaroni.
L'attuale ad rossonero Giorgio Furlani, ai tempi manager di Elliott, aveva descritto così l'era rossonera di Li. "Dire che il Milan è stato mal gestito è offensivo per le aziende mal gestite. Non è stato gestito affatto".