Calvario Bremer: un altro stop per il menisco lesionato

Salterà 7 gare, tra cui Real e Torino. E Tudor aveva detto: "È il nostro vero acquisto"

Calvario Bremer: un altro stop per il menisco lesionato
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Le rassicurazioni di pochi giorni fa non sono servite a nulla. E la Juve adesso è (ancora una volta) alle prese con un problema serio per non dire serissimo: Gleison Bremer, definito da Tudor «il nostro vero acquisto», deve infatti fermarsi di nuovo, per un mese abbondante. Ieri il difensore brasiliano è stato sottoposto a un consulto dal dottor Sonnery-Cottet, a seguito di alcuni fastidi accusati nell'ultimo periodo al ginocchio sinistro: particolare non trascurabile, lo stesso operato circa un anno fa per la ricostruzione del legamento crociato anteriore dopo un infortunio patito a Lipsia, durante la trasferta di Champions. Ebbene, il verdetto è stato quello che non si sarebbe voluto: lesione del menisco mediale. Di conseguenza «sarà necessario un intervento di meniscectomia artroscopica selettiva».

Per la Signora, una brutta botta e prospettive non serenissime dal momento che il numero tre non potrà essere a disposizione fino alla fine della pausa di novembre: i bianconeri dovranno quindi rinunciare al proprio miglior difensore per gli impegni contro Como, Real Madrid, Lazio, Udinese, Cremonese, Sporting Lisbona e Torino. Se tutto procederà per il meglio, saltate 7 partite, Bremer potrebbe tornare disponibile per la trasferta di Firenze del 22 novembre, cui seguiranno gli impegni a stretto giro di posta contro Bodo Glimt e Cagliari.

L'ultima partita in cui la Juve ha potuto schierarlo al centro della difesa risale al 27 settembre contro l'Atalanta, quando era stato sostituito nel finale proprio per la comparsa dei primi dolori: Bremer non era poi stato utilizzato nella trasferta di Champions contro il Villareal e nemmeno nel big match di campionato contro il Milan. Nel primo caso Tudor aveva schierato una linea a tre formata da Kalulu, Gatti e Kelly, nel secondo da Gatti, Rugani e Kelly: domenica, a Como, chissà.

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