
Si chiama Trionda, è il pallone che verrà utilizzato al prossimo mondiale in Usa, Canada e Messico nel 2026, e promette di essere uno dei protagonisti della manifestazione. Sì, perché non è la solita sfera che tutto sommato a parte il cambio di nome porta poche novità, bensì un oggetto che potrebbe davvero aprire una nuova era, essendo dotato di un microchip interno collegato direttamente con la sala-Var.
Questo invierà informazioni dettagliate e in tempo reale sullo sviluppo dell’azione, consentendo quindi all’arbitro e ai suoi assistenti di toccare quasi con mano il gioco.
Presentato nella serata di giovedì a New York, con il ponte di Brooklyn sullo sfondo alla presenza di ex campioni del mondo come Alessandro Del Piero, Cafu, Xavi e Jurgen Klinsmann il Trionda per il resto risalta per la varietà dei suoi colori. Ce ne sono infatti quattro (bianco, rosso, verde e blu), quelli dei tre stati organizzatori, più una spruzzatina d’oro ed è prodotto come sempre dal 1970 dall’Adidas. Il nome Trionda rimanda al numero 3, visto che la nazionale messicana è storicamente la "Tricolor", e all’Onda, il disegno che si può notare sul pallone e che converge verso la valvola centrale formando un triangolo. Ha anche cuciture pesanti e in rilievo che, stando alla Fifa, «dovrebbero facilitare ai portieri la presa della sfera in condizioni magari di pioggia».